Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

7 gevoli ad essere superate anche solo in parte e temporaneamente, e più ancora ed assere abolite del tittto e defonitù1amente. Da tali limiti di appticabllìità della società di prodnzione si deduce che essa, così come pare tenda ad esplicars·i anche per l' avvenfre, si presenta piuttosto quale valido me:;zo cli miglioratnento economico e di emancipazione di gruppi limitati di lavoratori, che non della intera classe degU operai delle industrie. * * * Co11trariamente a quanto potrebbe sembrare a prima vista, una simile conclusione su,lla portata sodale delle coopemt·ive di produ.zione non è pessfrnistica o scoraggiante. Intanto il Ra.bbeno, con ·una serrata argo1:1ientazione scientifica, che bisogna avere la pa- ::ienza di leggere attentmnente, mostra che la forma di cooperazfone, di rni è parola, è perfettamente consona ai princ-ipii della scienza econonvica - il che non è poca cosa di fronte alle negazioni di molti nostri avversari. In secondo luogo, egli affe.nna che la cooperazione produttiva offre indiscutibili vantaggi e trova un posto eletto fra i mez,-::iper risolvere la questione sociale. Coteste du.e affermazioni f ondamentaU sono, è vero, temperate dai « linviti di ap·plicabilità » che incontra.no le associazioni di produ,zione; ma tali « limiti » non vogliono concettitalmente significare che que·sto: la coopernzione non è, non può essere, una panacèa universale. Essa non può completamente risolvere la questione sociale. Nel ca.tnpo della produzione vi è una indeprecabile eterogeneità, per la quale le va.rie industrie segno110, e non possono non seguire, linee diverse di sviluppo.

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