Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

66 Ora passiamo ad enumerare la lunga serie di difficoltà cli applicazione, attribuite alle società di produzione dagli economisti. E si noti che pel momento ci limitiamo a fare una sem,plice collezione e classificazione delle opinioni in proposito, senza aggiungere alcuna cri tic a. Nelle varie difficoltà accampate noi possiamo innanzi tutto distinguere quelle d'ordine morale ed intellettuale da quelle d'ordine più strettamente economico, e cominciamo dalle prime: Una osservazione in cui, non solo tutti gli economisti, ma anche i più dei cooperatori e degli operai serii si accordano, è quella della necessità che ha la società cli produzione, per riuscire, di esser composta di elementi forniti cli qualità morali ed intellettuali molto elevate; le quali non essendo, naturalmente, molto comuni, rendono difficile la costruzione ed il buon funzionamento dell' associazione. Il Courcelle Seneuil, nel suo studio pregevolissimo sul « valore economico delle associazioni operaie», osserva che gli operai, i quali vogliono so,stituire l' imprenditore, ne devono possedere le qualità, e, per di più, altre che nel lavoro salariato hanno importanza affatto secondaria, quali la mutua affezione, l'abitudine cli cliscuter,e con pacatezza, l'adattamento ad una severa disciplina, ecc. Un autore più recente, il Brentano, clic:e che l' associazione « richiede nei suoi membri un sentimento del dovere e spesso uno spirito di abnegazione, non meno rari cli quelle qualità economiche, mercè le quali chi le possiede può arrivare ad esercitare una impresa di produzione per proprio conto ». Non moltiplichiamo le citazioni, ciò che sarebbe anche inutile: noi possiamo osservare in complesso che, mentre tutti si accordano più o meno in genere nell'ammettere tali difficoltà, dànno però ad esse un valore molto diverso, più o meno grave: e che questo valore debba pur sempre essere affatto relativo, trattandosi di doti che non sono monopolio di nessuno, e

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