Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

60 Qui è impossibile determinare a priori il valore economico-sociale di queste varie forme; valore -che dipende eia tante circostanze ed anche da differenze di apprezzamento. Diremo soltanto che, man mano che nella associazione detta «cooperativa» si diffonde e prende vigore l'elemento speculativo, diminuisce la importanza socia·le e la portata di questo istituto; il quale però, anche quando si sia completamente trasformato in impresa speculativa, presenta sentpre un vantaggio incontestabile, quale è quello di avere reso indipendenti e redenti dal safario quegli operai che lo costituiscono. Una forma invece che non presenta alcuno dei vantaggi attribuiti alle società di produzione, è quella delle imprese di produzione assunte dalle società di consumo: in esse l'impresa è in mano dei -consumatori, e questi se ne appropriano tutti i lucri, mentre i lavoratori restano nella condizione di semplici salariati; a questa forma <li impresa debbe aclunque essere negata in modo assoluto la qualifica di « società cooperativa di produzione ». Riassumendo il nostro dire, noi possiamo concludere, osservando •come la « nozione teorica » deJ.la società di produzione, e quella più pratica che si basa sui « vantaggi » e sullo « scopo » attribui-ti a questo istituto, non coincidano; e come, mentre la prima implica una forma sola ed unica, che non corrisponde che a ben poche delle associazioni esistenti, alla seconda invece rispondano varie forme. Di più, siccome lo scopo ed i vantaggi non hanno nulla di assoluto e sono raggiungibili anche solo parzia1mente, si viene alla necessità di dover stabilire, fra le diverse forme delle associazioni dette di produzione, una specie di gradazione, che parte da quelle in cui lo scopo è raggiunto nel modo più largo e completo, ed arriva sino a quel punto in cui esso quasi completamente si dilegua.

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