Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

33 biamo negare il carattere « puro » di cooperativa a tutte quelle soci-età, nelle quali, pure essendo l'impresa esercitata dai lavoratori e da tutti i lavoratori occupati, essa non è esercitata anche ed in pari tempo dal capitale; in una parola a tutte quelle società nelle quali non soltanto « tutto il lavoro», ma anche « tutto j,l capitale» partecipi all'impresa, e quindi ai profitti ed alle perdi te. D'altra parte però non riteniamo essenziale che capitale e lavoro siano riuniti sulle stesse persone, ed ammettiamo anche società ,cooperative di produzione composte, oltre che di lavoratori, di capitalisti. Riprendendo la obbiezione fattaci più sopra, noi riconosciamo che, fatte tutte queste esclusioni, ben poche sono le associazioni di produzione esistenti, cui possa veramente spettare il nome di « cooperative»; ma anche se non ve ne fosse alcuna, il concetto astratto non sarebbe meno esatto per questo, trattandosi di determinare la nozione generale, teorica, alla quale certi istituti possono ridursi; e non le forme che questi assumono in atto. Fra queste e quella vi è una grande distanza, e non può a meno di esservi; ma la determinazione esatta della prima non toglie i pregi che le seconde, per quanto se ne distacchino, possono avere. Se non che tali pregi non sono in rapporto diretto con quel concetto, ma piuttosto in funzione dello « scopo », dei « bisogni », che quelle forme tendono a soddisfare, e degli « effetti reali >> che esse producono. Il dire che rarissime sono le società di produzione csh;,tenti che rispondano esattamente al tipo astratto e scientifi.co delle società cooperative di produzione, non mette rrtenomamente in dubbio i pregi che le altre possono presentate: pregi che sono relativi, non alla astrazione scientifica, ma al fatto prntico dello «scopo~ proposto, messo in confronto coll' « effetto » raggiunto. 3

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==