Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

tendo da questo concetto generale dell'impresa, non sappiamo ravvisare nella « produzione domestiéa » akun carattere che la distingua esenzialmente dalle forme dcli' impresa. Anzi ci sembra che quest' ultim:a forma si contrapponga perfettamente alla « impresa speculati va», che ha caratteri opposti; chè, come dice il Kleinwachter, è in lei « insito il concetto che essa produca pel fabbisogno altrui », lucrando la differenza fra il costo cli produzione ed il prezzo di vendita; mentre la « impresa domestica» produce pel << fabbisogno proprio >>, e non realizza alcun lucro. Il lungo discorso fatto a proposito dell' impresa, ci apre l' adito -a delineare brevemente, e, a nostro avviso, chiaramente, il princpio su cui son basate tutte le forme delle « società cooperative»; e quello cui è informata la «cooperazione» in genere, concepita come forma generale di ordinamento economico. Questo principio è stato già accennato dal Gobbi e dallo Schaf fle, e molto più largamente, sebbene in modo un po' confuso, dal Wollemborg; e noi non abbiamo che da chiarirlo maggiormente e da esplicarlo. La « società cooperati va» è una « forma speciale di esercizio dell' impresa industriale»; forma che si contrappone alla « impresa speculativa» od a « scopo di scambio », e che invece trova riscontro nella « impresa domestica », colla quale ha intrinseca analogia, e da cui si distacca non per differenze essenziali, ma soltanto per differenze estrinseche e storiche. La « società cooperativa» è una << associazione di consumatori », dice il Gobbi; è «l'organizzazione spontanea di una pluralità di economie particolari, dominate da un comune bisogno, per esercitare collettivamente ed in modo autonomo la funzione industriale, che produce le specifiche prestazioni economiche atte a soddisfarlo», dice il Wollemborg; ed in questa nozione il concetto della cooperazione è benissimo esplicato: vi manca però un' idea, ed è che « la funzione esercitata collettivamente serva a soddisfare soltanto i bisogni di coloro che la esercitano ».

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