Carlo Gide - La cooperazione ha introdotto un nuovo principio nell'economia?

3o cooperazione, queste somme sarebbero andate e andrebbero nelle tasche degli intermediari. Nel discorso sopraricordato, Lord Grey ha citato la città di Kettering come esempio. Quasi tutti gli abitanti sono soci di cooperative di consumo e produzione. Per un titolo o per l'altro essi ricevono: 1° un dividendo di 2 scellini e 6 denari per ogni sterlina di merce acquistata; 2° buoni eguali al 7 e mezzo per cento dei loro salari; 3° dal 5 al 7 e mezzo per cento di interesse sulle loro azioni e sui loro risparmi investiti nella impresa comune. Ciò equivale a dire che ogni abitante di Kettering può realizzare come consumatore un risparmio del 12 e mezzo per cento, come operaio un complemento di salario del 7 e mezzo per cento, e, come capitalista, un profitto dal 2 al 4 per cento. Profitto totale sul suo bilancio: - dal 22 al 24 per cento. E i suoi salari sono pagati al tasso stabilito dalle organizzazioni di mestiere, ed è sicuro della continuità dell'occupazione. Ed ora se gli economisti sentono il bisogno di dimostrargli che la distribuzione della ricchezza non ha subìto nel suo caso alcun cambiamento, e che il laisser fa,ire gli avrebbe dato altrettanto, s'accomodino! I cooperatori non pretendono di avere scoperto l'America o la polvere da cannone. Essi anche non proclamano che i loro metodi sono forniti di virtù magiche distinte dalle altre forme di associazioni. Anzi, essi credono che le organizzazioni operaie, le società di mutua assicurazione, i circoli operai, ecc., tutte queste istituzioni aiutino a mitigare gli urti del frenetico individualismo e a sviluppare i sentimenti di solidarietà o dell'altruismo, a svilupparlo da ciò che il prof. P..areto ha recentemente chiamato sul J ournal des Economistes « una vaga e nebulosa concezione etica ». E la sua superiorità sta in ciò che, mentre le altre forme di associazione sono utili soltanto nel mutuo soccorso, o in difesa degli interessi professionali, le associazioni cooperative, in tutte le loro svariate forme di produzione, distribuzione, credito, lavoro, costituì-

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