C. Gide - Concorrenza e cooperazione

menta pre·sso la neve lo si scuote, lo si friziona, lo si tira, lo si alza, lo si spinge ed ecco ancora uno di più fra i salvati, ancora uno che rientr-a in patria. Ho finito. N 01 non vogliamo nella s•cuola .cooperativa sopprimere la concorrenza nell' interesse personale dalla quale essa emana; noi non aitbiamo punto qu·esta pretesa ridicola. Ma noi vorremmo solamente spogliare la con,corr-enza di tutto ciò che in essa vi ha di inutile, di caduco, della sua pelle di serpente, per conservaire ciò che vi è in es6a di eterno, come l'emulazione del bene. Noi non credi.amo che la pressione della concorrenza sia indispensabile come si afferma da molti per mantener.e tesa la molla della uima·nità. Noi crediamo, e ciò d'accordo con uno dei maestri della isrnola individualista, e inventore (prima ancor.a di Darwin) de.Jla lotta per la vita Herbert Sperucer, che il regime economico aittuale non è ,che un « r•egime transitorio» (1), una fase « dell'irndUJS,tria·lismobellicoso», e che non dur,erà che u11a sola ,epoca. Noi non •abbiamo timore di v,edere - nel caso che il desiderio del -pr,oJì,ttoche Stuart MiU chiamava già la caccia ai dollari venga ad affievolirsi - l'attività ,economica i,ntorpid'i.nsi per .così poco e finire in ,u,n,acong,elazione generale più di quello che pO'S•SJiamotemere di vedere l'industria umana, sipe,gne·re i suoi forni, s.e l'ultimo pezzo di carb.one fosse consumato·. No. Nel dominio materiale e nel dominio morale esistono altre forze motrici ,presenti e laten.ti che noi potremo invocare e che bastano a rassicurar-e il g,enere umano sui suoi destini ! E poi nella peggiore ipotesi, quand'anche fosse dimostrato che l'affievolimento della concorr,enza sotto la forma della lotta per la vita, che l'aboHzione dell'ardente sete di ,profitto dovessero avere per effetto non (1) HERBERT SPi:NCJ:R: De la Bienfaissance.

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