C. Gide - Concorrenza e cooperazione

r6 Ciò non è completamente esatto nella realtà della vita e dei piccoli magazzeni ne restano ancora molti, anzi troppi. Ma dò non .pertanto non si potrebbe contestare .che logicamente la lotta per la vita, poichè essa è una ba,lltaiglia, e poichè essa ha dei vincitori e dei vi,nti, -e po,ich1è i vinti finalmente spariscono non -debba avere per effetto cli ridurre il numero dei combattenti fino a che non ne resti - non dirò uno solo ma alt11ienoun .piccoilo numero cli essi, i quali, vedendosi dolorosamente di forz.e uguali e non ,potendo riusciie a divorarsi l'' un l'altro, si intendera.nno e si associeranno - ·ciò che conduc-e alla s.tessa conseguenza: sopprimere la concorsenza. Ciò che io -dico no.n sono affermazioni a priori. Voi sapete, o almeno molti di quelli qui presenti sanno che la nostra favola non fa che simbolizzare uno dei fenomeni economici di maggiore attualità, il più importante, quello che preoccupa di più gli economisti in qu-est'ora, vale a dire, queste intese, queste coalizioni dt grandi produttori che si -chiamano Sinidacati in Francia:, Tru..sts a:gli Stati Uniti, Cartels in Germania, Combi:ne'S in Inghilterra. Io so bene che uno dei distinti ,collaboratori di questo Museo Sociale, il signor de Rousiers che rito,rna preci1same11.te ia una inc.hiesta agli Stati Uniti, su questa grossa: questione dei trusts, ha ri,portato conclusioni relativamente rassicuranti per il pubblico: egli ,crede <:he fi.nalment,e i trus.ts non avranno come ef,fet<to l'abolizione nè J·a restrizione sensibile deJl,a concorrenza. Io mi permetto d'esser-e meno ottimi,sta a questo riguardo; non sono stato agli Stati Uniti, ma ero, qualche mese fa, nel Mezzogiorno della Francia ,ed ecco quanto ho visto. I viticU'ltori, come voi sapete, fanno per le loro vigne un grande consumo di zolfo; sono quindi dei più grandi consumatori di questo prodotto. Ora essi vennero ad avere una ,sorpresa molto s·gradevole. Seppero che tutti i fabbricanti di zolfo raffi-

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