C. Gide - Concorrenza e cooperazione

15 che in luogo di 1selezionare i buoni elimina,ndo i cattivi, essa obbliga, al contrario, i buoni a regolare troppo spesso i loro pa,ssi ed i loro atti sui passi e s.ugli atti dei cattivi. * * * Ma e che cosa, mi dir,ete, voi, volete fare? Bisognai pure, dal momento che voi avete accettalta la concorrenza sotto la forma della libertà del lavoro, l' accettiate pure sotto la forma della libertà per la vita, e il diritto è il rovescio della medesima medaglia. Non si possono separare. N.o, assolutamente.! Non a-coet,toquesto dilemma. La libertà ciel lavoro non mi sembra necessariamente legata alla lotta per la vita, ,e meglio ancora, io credo che vi siruno dei casi, al contr~rio, in cui la lotta per la viita produce questo ,effetto di sopprimere la libertà ciel lavoro e la libera concorr·enza. Prendete dei topi ! Sì, una dozzina di topi, poichè noi parliamo, cli selezione .natura·le, rinchiudeteli in una cassa e clatc il nutrimento suffidente p,er UJnO solo di essi. Poi ripassate tu;tti i giorni: da un giorno all'altro voi vedrete il numero diminuire per modo ch•e a-lla fine non ne resterà che uno so.Jo. E' l'eletto, quello è il selezionato ! Bello, grosso! Lo credo bene. Egli ha mangiato tutti gli aJtri. Ed ecco la concorrenza soppressa, poichè di tuHi i concorrenti non resta che uno solo: ,ed è da questo che deriva la parola: Monopolio, Monos: solo. Io voglio ben credere -che nella concorrenza fra gli uom~n.i le cose non a:ndranno precisamente così, per quanto questa sia una tesi affermata comunemente dai collettivisti, dal Molinari, e anche da Zola,, nel suo li,. bro: Le, bonhcnir de dame, il quaile afferma che i grandi magazzeni come il Lo1,1,•vre d il Bon Marché mangeranno i piccoli.

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