C. Gide - Concorrenza e cooperazione

8 la repubblica cooperativa veniss•e realizzata molte di queste ·cose diventerebbero inutili. Certo se tutti i cittadini francesi appartenessero a delle società cooperative .di cons.umo il regime protezionista non durerebbe molto tempo. Certo se ·vi fossero dappertutto panifici cooperativi, questa famosa ta:Ssa municipal·e •sul pane e suUe carni contro la quale si protesta furiosamente, ma inutilmente, sarebbe resa inutile perchè i panifici e le macellerie cooperative vendeirebbero il pane e la ca·rne al prezzo cli costo. E così 1purese tutti gli operai in Francia essendo associati ai loro p1 a·drnni neJ.la part,ecipazione agli utili· o associati tra essi in cooperative di produzione, tutte le leggi coercitive per ·creare Casse di malattia., di risparmio e di assicurazione per regolare i salari, tutta questa ,pesante armatura legislativa, che non ha altro scopo che di difendere il' debole contro il forte e d'impedire che l'o-peraio sia abb~ndonato al capitalista come preda individuale, diverrebbero superflue il giorno in cui gli operai stessi regola.s·sero tutto ciò che riguarda le loro casse, i loro salari, la loro sicurezza, dal giorno in cui - per riprendere una frase che l'altro giorno pronuncia'Va Paolo Dechanel al banchetto delle associazioni coo,perative - « il lavoro non obbedirà che alle regole che egli stesso si sarà dato». Ecco perchè io avevo il di-ritto di dire che quando la libera concorrenza sarà pienamente realizzata su .questa terra, gli economisti della scuol•a -liberale lo dovranno alle associazioni cooperative, e saranno ,per questo obbligati a ringraziarci. Essi faranno come il prof eta Bafaam che era stato inviato per maledire Israello e che :do•vette alla fine benedirlo e per di più a tre di·stinte riprese. Questa sarà la nostra sola rivincita.; ma vi assicuro che essa sarà una rivincita veramente raffinata.

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