3o avrà la tentazione di prendere più del bisogno, dal momento che non avrebbe alcuna opportnnità d'avvantaggiarsene personalmente. Così verrebbe ridotto a minime proporzioni il pericolo, per la comunità, di cadere nella burocrazia, nella moltiplicazione degli uffici e delle amministrazioni, con tutto il soprappiù delle autorità ufficiali, le quali non costituiscono altro che un peso, anche se a,l loro compito sono state delegate dalla libera volontà del popo-lo intero ». Qualunque dettagliato schema di un socialismo di Stato suscitava l'ira e la ripugnanza del Morris, abLenchè si debba riconoscere che, verso la fir;e della sua vita, egli accennò a piegarsi al giogo Fab-iano. Ma questa sommissione ebbe tutto il caratter1; d'un pentimento in punto di morte: e cioè fatta senz'a.Jcuna persuasione. Le sue speranze nel futuro erano dominate dalla splendida visione d'una umanità libera, attiva e felice, d'un lavoro che desse a tutti ed a cias-cuno letizia ed orgoglio; e tale visione egli associa va, giustamente o no, al passato. Non odiava soltanto il capitalismo; odiava la servi-lità elaborata della produzione meccanica moderna. Quel suo bel racconto d'nn idillio campestre, intitolato News from Nowhere (Notizie da Nessun posto) fu scritto come protesta contro l'apoteosi dell'accentramento e dell'urbanesimo, considerati come ideale sociale dal Be-llamy nel suo lavoro: Guardando addietro. In complesso, il Morris, nelle sue previsioni utopistiche, faceva miglior parte all'operaio che al- consumatore. La produzione del-la ric-chezz::. lo interessava più che il godimento della medec,ima; la gioia cli fare il denaro, più che quella di sper..de-rlo. « Il signor Bellamy si dà troppo daf .fare», scrive il Morris nel Comrnonweal del giugno 1889, « cercando, senza trovarlo, un altro incentivo al lavoro che rimpiazzi la paura di morir di fame, nostro unico
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