William Morris ed i suoi ideali sociali

diosa Casa del Popolo, fatta senza miseria di materiale, ricca d'ornamenti che sieno veramente tali, quasi materiata delle più nobili idee ciel nostro tempo, pure avendo, del passato, l'arte più vera e pura, quella che soltanto un popolo libero e forte può produrre; tale 1111adimora umana che nessuna iniziativa privata potrà mai farne l'eguale, nè per bellezza nè per idoneità, perchè soltanto il pensiero collettiv-o e la vita colletti va possono suscitare le a.spirazioni atte a dar vita a tal genere di bellezze ed aver modo e tempo di tradurle in atto». li <'onll·oìlo popolare nelJ'amministrazione. Questi passi, tolti dal Co1:ttno1-iweal, dimostrano che le mire della Lega erano apertamente rivoluzionarie, come del resto lo dichiara'Va il suo manifesto. Non vi erano tentennamenti nè mezze misure; le basi della società dovevano esser mutate. « Per qnanti cambiamenti amministrativi vengano fatti, nessnno ci accosterà al ver-o Socialismo, fin tanto che i lavoratori non ~aranno in possesso di tutto il potere politico >. <~ E per potere politico non intendiamo già nè il diritto di voto e nemmeno il più largo sviluppo del si- ~tem;1 rappresentativo; ma i! diretto controllo, da parte del popolo, sull'intera amministrazione della comunità, qualunque sia la forma definitiva di tale amministrazione». ( :omunismo. Chi volesse trovare nel snddett,o Manifesto qualche idea definitiva sul modo con cui questo « controllo diretto» avrebbe dovuto esercitarsi, restc!rebbe deluso. Per altro le conferenze elci Morris gettano qualche luce sull'ideale ch'egli s'era formato in fatto d'organizzazione sociale. «Coloro», egli diceva, « che sanno ve-

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