William Morris ed i suoi ideali sociali

:23 E così credo che a,vrei finito col morire di pessimismo se qualchedluno 11011 mi avesse mostrato, nel fango della così detta civiltà, i primi germogli d'un grande mutamento, che i paurosi• chiamano Rivoluzione Sociale. A tale scoperta ogni cosa cambiò d'aspetto per me; e m'avvidi che per divenire un Socialista non mi mancava che aggrapparmi agli altri, già in movimento, e partir con loro. P1·ol'essione di socialismo. La S. D. F. Vi si aggrappò, difatti, nell'autunno del 1882, a quarant',otto anni, iscrivendosi alla Federazione Democratica ( che divenne poi la Social Democrat-ic Federation, talvolta pur chiamata British Socialist Party, e cioè Partito Socialista Inglese). « Per conto mio», egli scrive ad un amico che lo rimproverava di questa decisione, « avevo creduto, .per molto tempo, che si potesse aiutare il vero progresso sociale militando volenterosi entro le file del solito Radicalismo delle classi medie. Ma ora mi sono accorto dell'errore; il Radicalismo segue una via sbagliata, e cioè non sarà mai nulla di più; esso è formato da e per le classi medie, e sempre resterà sotto il controllo dei capitalisti ricchi, i quali non hanno niente in contrario a lasciarlo sviluppare politicamente, a patto però d'esser sicuri che si fermi lì; ma se si trattasse di veri e propri mutamenti sociali, ti assicuro che non li permetteranno mai, per io meno spontaneamente ». < Il grande contrasto fra ricchi e poveri », scrive ancora William Morris allo stesso amico, qualche giorno dopo, « non è sostenibile, e non dovrebbe essere tollerato nè dai poveri nè dai ricchi. Ora mi sembra che, convinto in coscienza di questa verità, io debba esser tenuto ad agire per la distruzione d'un sistema fatto d'oppressione e d'ostruzione. Tale sistema non può ve-

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