8 se si fosse tenuto egoisticamente chiuso nel campo ide~le della poesia, se non avesse avuto occhi e cuore per vedere intorno a sè, ed intendere miserie e dolori. Il valore della sua vita sta appunto in questo: che di quanto egli vedeva, (ed ognun di noi può vedere ogni giorno) William Morris trasse esperienza e scienza cli verità. Non considerò il mondo e la vita, e cioè l'opera di Dio e degli uomini, ad occhi socchiusi beatamente indifferente, come troppi fanno; ma studiò l'uno e l'altra con viva curiosità e con ammirazione. L'amicizia, l'amore, il desiderio di famiglia, il senso di fratellanza universale, vennero e parlarono al suo cuore, come parlano al· cuore di ogni essere umano che non sia un mostro; e William Morris .non li scacciò come t-anti fanno; bensì li accolse come ospiti cari, fervidamente; e si dette tutto a loro, con entusiasmo. Ogni esperienza nuova di vita, suscitava in lui nuove forze per nuovo lavoro; ma non per questo trascurava le opere già iniziate. In una sua novella, scritta quando egli era anco-ra ad Oxford, fa dire al protagonista: « Ho sempre potuto rendermi conto sollecitamente se mi è possibile o no di fare una cosa che ho nel pensiero; se non mi è possibile, la metto da parte, definitivamente, per sempre; non ci penso più, non la rimpiango, la considero finita. Ma so-Io che mi apparisca possibile, e ch'io mi decida a tradurla in opera, allora la comincio subito, ci lavoro senza distrarmi e non la lascio fin tanto che non l'ho compiuta. E così faccio per tutti i lavori a cui m'accingo». A1•chitettura. Tale ,era l'ideale di William Morris, e tale pure fu la sua vita pratica; queste sue parole ce la rispecchiano. Abt-iam·o veduto come l'idea di farsi ecclesiastico sfumò dal pensiero di WiHiam Morris fino dal primo
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