Carlo Gide - Della abolizione del profitto

7 § 1. - O' onde viene il profitto ? Ma di dove scaturisce questa eccedenza? Per qua.le virtù misteriosa il commerciante o il fabbricante può farsi pagare un oggetto più di quanto a lui costa? In altri termini quale è la causa del profitto? Ecco qui una delle più difficili questioni dell'economia politica. La prima spiegazione che si presenta (ed è quella data dagli economisti) si è che questo profitto, questa eccedenza di valore, rappresenta il supplemento di valore aggiunto effettivamente alla cosa dal lavoro del commerciante o dell'industriale. Il mio bottaio, per restare nell'esempio dato, non può forse dire: Senza dubbio, io vi ho fatto pagare un quarto di più il lavoro dei miei operai, ma ciò è dovuto al fatto che io ho aggiunto al lavoro de' miei operai un lavoro supplementare? Io ho fornito loro gli strumenti di lavoro, li ho preparati col.l'alunnato, li ho cercati e trattenuti per averli in ogni occasione sotto mano e pronti ad inviarveli il giorno in cui voi, od altri, ne aveste bisogno. Ho anticipato il salario per il lavoro eseguito presso di voi, poichè io lo pago ogni settimana, o ogni quindicina, mentre invece non ho inviato a voi il mio conto che dopo s·ei mesi. Tutto ciò non si fa gratis e non è retribuito troppo coll'aumento cli prezzo che vi ho fotto subire. E' molto ben detto. E' incontesta,bile che, ogni volta che il padrone fornisce un lavoro personale, sia pure un lavoro di direzione, che non è certamente il minore, ha diritto ad una rimunerazione. E non solo sarebbe iniquo negargliela, ma ·sarebbe impossibile. Egli è il direttore d'orchestra, e, per quanto non

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