Carlo Gide - Della abolizione del profitto

2I umane, dice Shakespeare, una marea che, approf1ttanclo ciel flatto montante, conduce alla fortuna». Quando questa marea sarà sparita che faranno gl,i uomini? Essi s'arresteranno inerti, e gracideranno come le rane accovacciate sulla riva del padule. C'è del vero in questi apprezzamenti e vi è anche della grandezza. Voi vedete che non ho cercato di affievolirli (1). Es,si si erano già affacciati allo spirito di un grande economista, J ohn Stuart Mili. Egli pure aveva annunciato, poco più d'un mezzo secolo fa, basandosi sulla legge della diminuzione graduale del tasso ciel profitto, che sarebbe potuto venire un giorno in cui, in causa di questo rallentamento, « il fiume dell''Ìndustria umana sarebbe sboccato, alla fine, in un mare stagnante». Ed egli denominava qu,esto regime futuro con un n10me significante: « lo stato stazionario». Ma lo accettava del resto, con rassegnazione, se non con entusiasmo, facerndo rilevare che la ricerca ciel profitto non è il solo scopo clell'attil\lità umana e che al meno non si vedrebbe più sotto questo regime, come oggi giorno agli Stati Uniti « tutto un siesso occupato a dat~e la caccia a-i dollari e l'altro sesso occupato a preparare cacciatorr di dollari ». Certamente, il profitto non è il solo movente dell'attività economica! Attualmente,. è vero, è così. Prendete qualunque impresa! è evidente che essa non si fonda e non funziona che in vista del prnfitto. L'officina, la fattoria, la mi1 niera, le strade f.errate, non lavo·- rano che per questo. (r) Esse apparirebbero tanto più impressionanti se si pensa che l' equilibrio perfetto si presenta in tutti i domini come la fine di ogni scambio e per conseguenza è la febbre della mort,e. Il giorno in cui l'equilibrio di temperatura sarà stabilito fra gli astri raggianti e gli spazi ghiacciati, gli astri si spegneranno. Il giorno in cui obbedendo alla legge della gravitazione, le parti alte della superficie terrestre saranno state trascinate nel mare non vi saranno più nè montagne, nè valli, nè fiumi e la superficie orizzontale della terra non 11arà più che il fondo di un mare uniforme che la ricoprirà tutta intiera.

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