9 Anche nelle imprese individuali, è frequente il caso che il padrone sui suoi libri si accrediti di una certa somma rappresentante il compenso del suo lavoro: vale a dire, l'equivalente di ciò che egli darebbe a un gerente che lo sostituisse; egli lo inscrive nelle spese di produzione e non conta quale profitto propriamente detto che ciò che egli guadagna in più del salario del suo lavoro. Lo stesso lavoro d'invenzione sul quale si è cercato qualche volta di basare il profitto non si può confondere con questo. Esso entra nel costo della produzione: la provc1Jsta in ciò che l'imp-resa a·cquista il brevetto dell'inventore, o paga annualmente ingegneri,· chimici, e disegnatori, incaricati di fare queste invenzioni. Tutto ciò appare più chiaramente in quello che si chiama il dividendo. 11 dividendo è una delle forme del profitto; è il profitto allo stato chimicamente puro. E' il profitto realizzato dalle imprese costituite sotto forma di società per azioni. Ora ci si mostri quale è il genere di lavoro che viene rimunerato dal dividendo? ... A meno che 11011 sia quel1o di staccare i coupons colle forbici. Il profitto non può dunque essere confuso col salario di un lavoro qualsiasi, di direzione o d'altro, poichè, va ripetuto, ogni sorta di lavoro fa parte dell.e spese di produzione, mentre il profitto è, per defini'zione, il di più, l'eccedenza sulle spese di produzione. Perfettamente; ma ecco un'altra spiegazione. Il padrone non fornisce solamente un lavoro di direzione, ma generalmente tutto o in parte il. capitale dell'impresa. Il profitto è il compenso, la retribuzione di que·- sto capitale. In questo caso H profitto si confonderebbe coll'interesse che, come si sa, è la rimunerazione del capitale? Eppure tutti coloro che sono negli affari e anche senza essere negli affari, sanno che il profitto non è la stessa cosa dell'inter,esse. E la prova è questa che diamo subito-: l' interesse, vale a dire il prezzo della locazione del ca.pitale (poichè,
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