44 sto, di far votare nuove leggi contro le Cooperative e, quella, di sciogliere in base alle leggi esi·stenti tutte le sodetà a cui, co,n pretesti più o meno falsi, si pot,esse rimproverare di far della politica. La Gerhard pensa che le Cooperative cli consumo potrebbero influenzare le condizioni della produzione. Senza dubbio, reP'lica Wunn, esse lo potrebbero, in quanto fossero esse medesime produttrici, se i loro membri preferissero rinunciare ai dividendi piuttosto che rinunziare a stabilire migliori condizioni di lavorn per coloro che esse fanno la.varare. Ma l'esperienza ci insegna che i soci così bene intenzionati non sono la maggioranza. Ci rea po·i le condi•- zioni della produziio-ne in generale, le Co·operative non potrebbero modificarle se non quando, concedendo migliori patti a.i loro operai, ess,e o•ccupassero un così grande numero cli lavoratori, che le condizioni cli lavoro di costoro divenissero, in virtù della 1-egge <lella domanda e dell'offerta, le condizioni generali ciel mercato del lavoro. Pretenderà invece la Gerhard che le Cooperati ve po-ssano agire sulla produzione come esempio,, come opifici modello? « Ma - rispondeva Wurm - nella vita economica i buoni esempi sono senza effetto, allorchè non agiscono per !a lo1ro forza economica. Il nobile Owen tentò già cùi migliorare a,p·punto con la filantrnpia la sorte dei lavoratori; il suo tentativo fallì, ed era fatale che fallisse». E dallo stesso punto di vista, Wurm combatteva quale una « utopia ideologica » l'idea che le società di consumo possano avere una utilità come mezzi « di educar-e la classe lavoratrice per il libero governo di se stessa e di condurre quindi ad una gesti,one denwcratica della vita economica». Quale confusione della causa e dell'.effetto ! di.ceva egli. Lo spirito democratico 11011 è il risultato dell''educazione: esso corrisponde a rapporti di forza, di ordine politico e d'ordine economico. Nella società socialista, nella quale non vi è
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