Edgard Milhaud - Cooperazione e socialismo (Che cosa è avvenuto in Germania)

La Gerhard, al contrario, aveva nettis 1 simamente specificato che non si trattava che di « un mezzo fra altri me:::zi », ed anzi di un mezzo, di una forma di azione «ausiliaria>. Per lei-, e per tutti gli altri suoi compagni, l'azio-ne politica rimaneva in prima linea. Ma bastava che la sua tesi coincidesse in un punto con quella degli anarchici perchè divenisse sospetta a molti socialisti. Bisogna poi aggiungere che in questo primo sforzo per far accettare dal partito le Cooperative di consumo, si cadde forse nell'errore di voler provare troppo, di esagerare l'utilità diretta ed immediata che le Cooperative potevano avere, in Germania, per il partito come tale, di vol•erne unire troppo strettamente ad esso. Ed è così che anche fra gli amici delle Cooperative si trovarono degli uomini che credettero di do·ver mettere in guardia i compagni contro le idee nuove. Emanuele Wurm. Fra questi cit·erò Emanuele vVurm, uno dei fondatori della grande Cooperativa di consumo di Dresda. \Vurm era anche, occorre dirlo,, deputa,to al Reichstag. E le sue critiche erano quelle di un pratico dell'azione cooperativa nei panni di un politico, o più esattamente, di un politico nei panni di- un pratico dell'azione cooperativa. Senza dubbio, egli diceva, le Cooperative possono rendere dei servizi al partito, sia mettendo a sua disposizione delle sale di riunione, sia occupando dei militanti. Ma non bi·sogna dimenticare che « qualunque bravo militante e buon oratore non è mica necessariamente capace anche di o.ccupare una posizione commerciale », di essere un abile direttore o impiegato di una Cooperativa, e d'altra parte non bisogna forni·re delle armi alla questura ed al Governo, desiderosi: que-

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