od utili al partito so.Jo in quanto assicuravano una posi:zione indipendente a qualcuno de' suoi militanti; esse acquistavano una ben diversa importanza, più generale, più alta. E dal punto d'i vista delle molteplici utilità che essi riconoscevano a queste associazioni, sia pei loro membri, sia per il partito e sia per lo stesso socialismo, essi domandavano al ,partito di uscir·e dalla riserva in cui si era tenuto fino allo,ra e di esP'rimere ad esse la sua simpatia, e di esortare i suoi aderenti ad entrar-e nelle sodetà costituite e a fondare là dove 11011 esistevano ancora, con tutte le precauzi·oni e le garanzie occorrenti. La signo1·a Gel'hard. Di. questo periodo di discussione rimase un opuscolo che servì alla diffusione di tali idee. Esso era i,ntitolato: Cooperati·va di consumo e Democrazia sociaUsta, e lo aveva scri,tto una donna, l,a signora Adele Gerhard. La Gerhard si era recata nel Belgio e aveva visitato la Maison du Peuple, e il Voruit di Gand; ella era pure andata a visitare le grandi Cooperative sassoni, e il suo opuscolo faceva conoscere i· rapidi pro,gressi, lo stato presente, il funzionamento del:le une- e delle altre, e conteneva inoltre una descrizione del movimento cooperativo in Inghilterra, secondo il liibro della si:gnor:a W ebb. Servendosi appunto ad ogn1 istante di esempi presi da questi differenti paesi, l'autrice si sfo1·zava di mettere in luce il valore dell'e Cooperati-ve di consumo. Un ostacolo, d'ordine dottrinale, che si opponeva al giusto apprezzamento dell'utilità di queste associazioni in rapporto alla classe operaia, era caduto già da alcuni anni; io voglio parlare della legge di bronzo sui salari, alla quale il partito socialista aveva rinunciato· al Congresso di Erfurt, nel 1891, giudicandola contradetta dai fatti. E' in virtù di questa pretesa legge
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