29 Si era sempre stati abituati, nel ,partito socialista, a non prendere in considerazione che le Cooperative di produzione; è unicamente di queste che si discuteva: esse erano, agli o-echi dei militanti, le cooperative per eccellenza. Al Congresso cli Berlino,, nella discussione, non si trattò che di queste - o più esattamente contro queste - fu fatta la mozione votata dal!' assemblea, benchè tale mozione avesse, nella forma, un carattere generale. Una ragi·on.e supplementare che basterebbe a spiegare come il Congresso di Berlino non si occupasse appunto che delle Coo,perative di produzione, è che soltanto queste facevano frequenti e pressanti appelli al conco-rso del partito. Ma mentre esse sole richiamavano la sua attenzione, perchè sole s' indirizzavano a lui e gli domandavano il suo appo·ggio: mentre esse vegetavano o pericolavano, le soci·età di comuma si sviluppavano invece con notevole continuità e p,rend'evano in alcune regi.ani uno slancio meraviglioso·. Nel regno di Sassonia, e principalmente a Lipsia, a Dresda, si vedevano deHe Cooperative che, partite pochi anni prima quasi dal nulla, erano di•venute, società potenti, alla testa di imprese considerevoli. La Cooperativa di coosumo di Liipsi1a-Plagwitz, per esempio, fondata nel 1884 da sessantotto soci con un piccolo capitale riunito medi.ante quote settimanali di ciinq,uanta pfenni,gs (sessantadue centesimi e mezzo), nel 1892-93 aveva già 4.390 soci con un capitale di oltre 138 mila marchi, più un fondo cl~ riserva di quasi 13 mila marchi, e un movimento di un milione e mezz,o d'i marchi, da cui ritraeva un uti.Je netto dr quasi 131 mila marchi ( il marco vale L. 1.25). Nel 1887, questa società, che aveva un solo magazz~no d~ riv·endita, ne aprì ttn secondo,, in un altro quarti,ere; nel 1894 (i suo•i soci erruno allora aumentati a 8.482 con un movimento di quasi due milioni e mezzo di marchi) essa ne aveva tredid. Dal 1890, essa aveva assunto la fabbricazi,one del pane ed occupava alla sua panetteria nove ,persone,
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