26 varc la situazione della classe degli operai, di sowrimere o anche solo di attenuare la lotta di classe, politica ed economica ». Questo punto di vi'Sta non era nuovo nel partito·. Proprio vent'anni prima, rispondendo a SchulzeDelitzsch, Bebel aveva detto: « I so·cialisti non si affannano a fondare Cooperative di consumo. Se alcuni fra J.oro utili1zzano i piocol,i vantaggi loro offerti da queste società, nessuno vorrà rimproverarli. Ma non vi è i,n tutta la Germania un soJ.o socialista che attrihui'Sca a queste società l'importanza che il signor Schulze cerca di dar loro. Non uno pensa a risolvere co-sì neppure una piccola parte della qitestione sociale. « E lo stesso è, esattamente, per le Cooperative di produzione. Nei due ultimi anni parecchi 1e ne sono state fondate da socialisti~ sia per offrire un pu1ito di appoggio a un certo numero di compagni politici perseguitati e privati del loro pane nella lotta contro il partito del ca.pitale, sia - com'è il caso della tipografia cooperativa che si sta per fondare a Lipsia - per far servire il profitto non ai capitalisti, ma al partito e alla sua propaganda. « Ma non uno di quelli che prendo-no parte a queste Cooperative s'immagina di migliorare così neppure di una linea la situazione del.Ja classe operaia, essendo ben lungi dal pensare di sopprimere per questa viia tutto il sistema della produzione privata attuale. « I socialisti impiegano ogni mezzo che a loro si preisenta per trarne dei vantaggi ai loro scopi di partito. Qui è la ragione dei fatti che il signor Schulze può attendere fino alla consumazione dei secoli, se spera che i socialistr passeranno a lui ». Il libro della signora Sidney Webb sulle Coope1•ativedi consumo. Per una singolare combinazi·one, accade che nella questione delle Cooperative si operò in molti spiriti un
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