15 bastanza larghe per<:hè da esse sorga l'organizzazion,e socialista dell'insieme del lavoro>. Il relatore Hasselmann aveva spi•egato, al Oongresso di Gotha, dove il programma fu votato, che le parole: poste sotto il controllo democratico del popolo lavoratore, scartavano l'idea che non si voleva far entra·re nel sisitema del lavoro cooperativo soltanto una frazion·e d'ella popolazione. I.a protesta di Marx. I capi degli eisenachiani, desiderosi innanzitutto di realizzare l'unità del partito socialista, .diedero la loro adesione al programma di Gotha - programma di transazione - non osta,nte gli avvertimenti, non ostante le critiche di un uomo che era tuttavia la più alta autorità d'a loro riconosciuta: ho nominato Carlo Marx. Da Londra, ov-eviveva, Marx aveva scritto a Bracke una lettera, che avrebbe dovuto essere comunicata ai principali capi della frazione -eisenachian.a -e nella qual'e egli criticava, punto per punto, il programma che stava per essere sottoi}osto ai suffragi d'el Congresso di Gotha; egli lo giudicava « detestabile e fatto per demwa,.. li:!lzarc 1·l partito :I); egli stigma,tizzava - come un ritorno disonorevole a un punto di vista scientificamente oltrepassato, e che era riconosciuto come oltrepassato - tutte le concessioni al pensiero lassalliano, quale l'iscrizione della famosa proposta nel programma. Marx non faceva più parte del Consiglio Generale dell'Internazionale, la cui sede -era stata trasferita, nel 1872, da Londra a New York, ma egli rappresentava sempre le tendenze generali di questa associazione; nel tempo in cui essa aveva esercitata .un'influenza, egli ne era stato il grande ispiratore; in opposizione a Lassa li e, l'agitatore nazionale, egli incarnava il pensiero socialista internazionale, pensiero che i capi eisenachian.i, i quali consideravano il loro partito « come u·~a branca dell'Associazione Generale dei lavor&tori >, si
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