S. e B. Webb - Esame della dottrina sindacalista

s Sviluppo della coscienza di classe dei salariati. Ed infatti è vero che il lavorato.re salariato ha perduto ogni illusione sulla presente organizzazione sociale; esso non crede più alla necessità - e tanto meno alla giustizia - del regime del quale è soggetto: egli constata che i suoi compagni e lui stesso faticano tutto l' anno dalla mattina alla sera per assicurare dei servizi, o produrre delle merci, sotto la direzione di uomini di t1n' altra classe sociale, che non prendono parte alcuna al loro sforzo fisico. Inoltre il salariato vede che i servizi e le merci di cui egli ha il sentimento di essere il vero produttore, sono venduti a prezzi ben superiori all'ammontare del suo salario. aturalmente egli ha inteso dire che questi prezzi devono coprire i grossi sti,pendi elci direttori e degli impiegati superiori, come pur1e la rendita e l'interesse dovuti ai proprietari del suolo e del capitale; ma, al punto in cui è arrivato, nello stato cli disinganno in cui si trova, il lavoratore non vede in questa spiegazione che un modo diverso di enunciare i fatti che l'hanno colpito: egli non può trovarvi la sufficiente giustificazione della enorme e costante ineguaglianza che esiste fra il suo salario e le rendite di cui fruiscono i proprietari degli istrumenti di produzione, o i direttori ai cui ordini egli lavora. Qnesta disuguaglianza di guadagno non è jJ fatto particolare del singolo operaio e del singolo padrone, ma è lo stato normale dei rapporti fra tutti i salariati e i rispettivi padroni: essa è il necessario prodotto di una società in cui un decimo della popolazione possiede i nove decimi della ricchezza accumulata, in cui un quinto del numero degli adulti si appropria i due terzi della ricchezza prodotta annualmente, non lasciandone che un terzo agli altri quattro quinti, costituiti· dai bvoratori manuali. La conseguenza di questa disuguaglianza di guadagni è che malgrado una produzione di ricchezza su-

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