dei prodotti dei suo lavoro. Egli riceve dunque in questo sistema, secondo la rivendicazione tante volte formulata: il prezzo integrale del prodotto del suo lavoro. Da ciò si può trarre La conseguenza che il lavoratore sarà indotto a portare al mas•simo la sùa ca,paciità produttrice e -ehe, d'a:ltra parte, l'eterno duel,lo fra padrone e salariato dovrà cessare per mancanza di avversari, poi.chè non vi saranno più nè padToni, nè safaria•ti, ma semplicemente dei soci aventi i medesimi d1ritti e i, medesimi i.nteressi. Ora è questo i1 l modo di produzione che Fourier preconizzò, e che si sforzò dli realizzare: « Lo spirito di proprietà è la più forte leva che si conosca per elettri•zzare gli uomit11icivili: si può senza esagerare ritenere che il lavoro in proprio abhi:a un rendimento doppio d'i quello servile o salariato. S~ veggono ogni gio,rno ·!Je prove nel fatto: operai di una lentezza e di una inabilità irritarute quando lavorano a giornata, divengono dei fenomeni di diligenza non appena lavorano per proprio conto. Si dovrebbe dunque, come primo problema di econornia poiiti-ea, studiare H modo di trasformare tutti i salariati in proprietari cointeressati >. E per compiere questa trasformazi011JCdi salariati in comproprietari interessati Four~er si serve del Falanstero. · La falange, considerata come soci-età di prod!uziooe. era semplicemente una soci.età per azioni. La sola differenza colle vere società per _azioni, come le vediamo funzionare oggi, sta in dò che in queste società tutto hl capitale e il materiale dii !)roduzione àppartengono a degli azionisti che non cooperano punto alla produzio-· ne col loro lavoro personale e che spesso restano estr-anei all' imp·resa, mentre nella falange tutto rl capitale sociale _deve appartenere ag.li stessi prodluttori. Senza dubbio, all'inizio, bisognerà bene che la falange s~ procuri il ca'!)itale indispensabile per l'acquisto di terrèn~, fabbricati, ecc., a mezzo di prestiti, valf" a d'ire einet- '
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