I2 La situazione è dunque ,tale che tutti ne soffrono e nessuno ne gode. Il produttore non copre le sue spese, il consumatore spende più di quanto possa pagare, l'intermediario scortica i due senza riescire a guadagna·l1e. Pa:sseggiando per le vie di una C'ittà vi siete mai divertiti a contare, come ho fatto io qualche volta, il numero dei negozi dello stesso commercio che si trovano nella stessa stra.da? Ve ne sono spesso dnque, sei sette di seguito: droghieri, negozianti di guanti, caffettieri, ecc., in attesa paziente, come i ragni che aspettano la mosca, del cliiente che airriva con tutti i suoi comodi. Ho rilevato dall'Annuario di Montpemer sopra una popolazione di 70 mila abita:nti, il numero dei negozianti dii tutte le categorie. Ed eccone un estratto: Panettieri 175 Macellai e salumieri 184 Droghieri 282 Negozianti di legna e carbone 67 Negozianti di vino 172 Spacci di bibite e caffè 459 Ora bisogna pure che ciascuno di essi paghi il suo affitto, le imposte, l'interesse sui generi di magazzeno, il mobiglio; bisogna pure che la maggior parte di essi paghi gli impiegati, e bisogna infine che al disopra di queste spese ciascuno guadagni in più quanto è necessario alla sua vita e a quella de' suoi. E questo è vero non solo per qualche genere, ma per tutti i rami di consumo. Ebbene ecco il male che aveva colpito Fo,urier e che egli aveva d'enunciato per il primo con una forza e un impeto giovanile non più superato. « Noi siamo, in fatto di meccanismo industriale così nuovi quanto ·i popoli che, ignorando l'uso dei mul:ini, impiegano 50 operai a macina-re il grano, pel quale oggi basta una macina sola. La sovrabbondanza di ag,enti è dapertutto spav,erutevole e si eleva comunemente al quadruplo del necessario in tutte le aziende commerciali ..... Vi è nella sola Frnncia un milione di abitanti strappati alla produzione agricola e industriale
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