CAP. XXI. - IL MANTELLO ROSSO 385 Cingerlo , non giù degli altri che lo calarono di croce, e gli suggerì la formula con queste parole: — Dite: Io giuro sopra questa immagine rilevata di Gesù crocifisso... — lo non giuro... — Come non giurate, se giurano tutti? — E tutti mentiscono. Vi pare ella cosa naturale, che un uomo . spontaneo giuri il suo danno e la sua morte?... — Ma avreste evitato lo esperimento, - osservò il Notaro. — E che importa a voi s' egli intende provarlo? - interruppe il Vicario con viso acerbo. - Egli è nel suo diritto, e nessuno può toglierglielo. Sposito, voi volete esercitare lo jus che vi viene dalla legge, ed io vi lodo. Mastro Giacinto, tocca a voi... Col garbo stesso col quale lo artefice industre si accinge a metter mano ad un sottile lavorio, maestro Giacinto, ch' era il boia, secondato a maraviglia dai suoi valletti, spogliava in un attimo, legava, e traeva in alto per le braccia il meschino. Marzio sofferse gli atroci spasimi senza mandare neanche un sospiro: solo quando adagio adagio lo calarono sul pavimento, il suo demonio gli sussurrò dentro gli o.recchi : «a che stai? » E la memoria gli schierò, come traverso uno specchio, davanti lo spirito tutte le vicende della sua vita. Tradito dagli amici, perseguitato dagli uomini nelle più care affezioni, queste gli si erano convertite in flagelli dell' anima; le sue furie portavano faccia di amore. L'amore filiale lo fece bandito; lo amore di amante, perfido e dissimulatore; lo amore per Beatrice, omicida. -Di quale natura era questo ultimo amore? Egli non lo aveva sapute; chiarire a se stesso, avvegnachè gli riuscisse sovente incominciare a volgere il pensiero ad Annetta e terminarlo a Beatrice, o viceversa: così errava l'anima sua dallo amore disperato allo amore impossibile, e dallo impossibile al disperato. La sua vita, in perpetua compagnia dell'aspra cura, aveva fatto come il ferro premuto su la ruota quando gira; si era consumata mandando faville. Non si sentiva più voglia di nulla. Diventa pure sazievole questo cammino mortale quando non sai dove, o perchè indrizzare le piante! Spesso, nel golfo di Napoli, steso per terra con le spalle appoggiate ad uno scoglio, stava per ore e ore a contemplare la pianura dei mari pieno di svogliatezza, essendo che la cura corrosiva fosse più intensa per tenerlo assorto in se, che non leggiadro il .golfo per sollevarlo con gioconde sensazioni. Gli si spossarono le membra; madide di sudore si sentiva sempre le mani e la fronte: una irritazione irresistibile ai bronchi lo costringeva 49
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