Partito repubblicano italiano - Una battaglia che continua

zione elementare e almeno una integrazione di tre anni di perfezionamento (nella Costituzione Repubblicana, del resto, è stabilito che l'istruzione inferiore, obbligatoria e gratuita, duri otto anni); e deve assicurare ad ogni studente capace e meritevole facilità di studi superiori. .Abbiamo detto: lo Stato. Ciò non deve escludere le scuole private, ma occorre che queste siano severan1ente contrqllate dallo Stato, affinché non diventino il rifugio dei somari che cercano vie facili. E occorre pure che le scuole private siano, sì, ammesse, ma non siano aiutate a spese dei contribuenti. Lo Stato deve pensare alle sue scuole, non a quelle dei privati, le quali (è scritto pure nella Costituzione) non debbono costare nulla allo Stato: chi preferisce la scuola privata, se la paghi interamente. Quan.do le scuole statali saranno bene alloggiate, in locali adatti, e gli studi saranno seri e bene ordinati; e quando le scuole private - per la se1ietà ·delle garanzie che esse dovranno offrire e degli esami statali che i loro allievi dovranno sostenere - saranno preferite solo per ragioni apprezzabili, e non per studiare di meno, dagli allievi che sono in grado di pagarsele interamente; allora ogni pericolo di scuola cosiddetta « confessionale » perderà importanza. È però necessario che tutti gli studi siano ordinati in modo da costituire non una fabbrica di diplomi inutili, un pretesto per consumare alcuni anni, ma una fucina di bumu e leali cittadini della Repubblica, preparati a non fare i parassiti, n1a a svolgere la loro funzione sociale. L'Italia ha bisogno di meno laureati che attendano un impiego per andare a ingrossare la burocrazia e di più tecnici che possano partecip~re con piena preparazione alle attività produttive della Nazione. Ciò è tanto più importante in questo periodo -di risoluzioni scientifiche e di progresso tecnico. l L'ordinamento della scuola dovrà tenere conto di ciò. 27 l

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==