-;/0traltaii ()be i Jìlibusticri di Vcrsaglia e la borghesia tedesca sti. pularono per affamarlo... . . PfRESJ.DFJNTE.Onorevole Grieco, la prego d1 r1flellere elle parliamo della legge elettorale... . . . . GRJECO. El non parliamo della eris, del proletariato mglese, il. cui enorme esercito di disoccupati è mantenuto dallo sfruttamento dei colonizzatori sul proletariato delle colonie, sul lavoro degli schiavi nelle Colonie, degli sdhiav\ dell'India, .dell'Egitto, del'l'Auslralia, i quali hanno tubto, tutto 1 appoggio de, lavora_ton del mondo nella sanguinosa lolla che. combattono per la loro liberazione. E la situazione dei popoli Balcani.ci i:ella vicenda delle alleanze e dei conflitti (pedme della politica 1mperiahst.ica de, paesi d'occidente) non è essa un fipièo esempio della crisi europea e mondiale dei capitalismo, 'insanahile ? E la strada su cui si pone la Francia dei diritti dell'uomo e di tulle le sifìlidi (Rumori) la reazione che scalena contro le classi lavoratrici della Francia, non è un segno della crisi economica e sociale che si approfondisce in quil~lo ,paese ? Ed osserviamo la situazione del nostro Paeso dopo la guerra. La nostra ·borghesia si è trovala di fronte all'impelo delle classi lavoratrici, nell'impossibilità di risolvere la crisi elle anche per essa si è aperta, ma non rinunciando certo ai tentativi più disperati per risolverla. Il prolètarialo italiano ha perduto, nel llJ,18-1920, l'occasione di vincere la borghesia e di impadronirsi del potere politico. La rivoluzione è solo in piccola parte un proolema di volontà. Quelli che ci di.cono, talvolta : Se volete la rivoluzione, perchè non la fate ? Oppure : Quando fate questa benedetta rivoluzione ? non sono provvisti di guegli elementi indispensabili ad ogni comunis. lo, ad ogni marxista per determinare le possibiìilà della insurrezione e dell'epoca ne,lla quale essa dovrà scoppiare. Nel 1919 noi abbiamo avuto gli elementi obielLivi per la rivoluzione operaia. La situae.ione reale, i, ra.pporli fra le forze politiche in moto, erano ordinariamente favorevoli ad assicurare la villoria rivoluzionaria delle classi lavoratrici. Ma al proletariato manco' il partilo dl classe che possedesse una _chiara, evidente dottrina rivoluzionaria, ed ur.a fo.rte organizzaz10ne. E' evidente c·he la critica al periodo 1918-1920 deve principalmente contenere una critica al !Partilo socialista. Il Partilo comunista è ,sorto dalla critica degli' sviluppi di questa s1tuaz1one, come par\1\0 della avanguar-d-ia rivoluzionaria della classe lavoratrice. Ma se la borghesia •ha vinto contro le organizzazioni dei la;voralori, non ha nie'.n\e affatto risolto la sua cris!, la quale oggi si presenta ben yiù di una _tale gravita che non puo essere celata dalla scenografia del fascismo o dai canti di g_uerra delle camice nere, Ma perchè, o signori, la crisi della so. c1,età borghese non è stata, risoluta malcrrado la .sua villoria armata contro il proletariato 7 " Non era slalo d6llo da molli, da tutti i rappresentanti della nostra ·borg,hesia, che l'ostacolo il quale impediva l'assetto polit1co ecQnom,co e sociale del dopo guerra era la minaccia bolsceB blloteca Gino B'anco
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