L'assassinio di Matteotti e la crisi morale della borghesia italiana

BIBLIOTECA DEGLI EMIGRATI - N° 2. r l~jl\11U~I10 ~llllOD e la crisimortadleellaborghesitialiana S, i. Edizioni de la Riscossa Cenf. 50 . 142, Rue Montmarfre, PARIS~2"L..!!!!!!!.._ I i PRESIDENZA DEL CONSIGLIO ,4v.SAR1 DEI MINISTRI ~..;;,~· Strntn,m <li missione ., """i'"'"'"' na,.ionali e<I e,'C,ui sporti,·i na,.io,wli I"'-. /4f e 11ucrna,.1onal1 NA'l\O~

;, l'luN ANNO Cli emigra.li comunist( hanno bene il di·rillo cli stabilire un bilancio, cot suo attivo e il suo passivo, di questi cloclici mesi cli passione che già ci separano clall'a.ssassinio cli Cicicomo MatJootli! • La attuale situazione italiana e il nuovo orientamento delle ma.sse emigrate, che si allontanano sempre più clall'AvenJino, dimostrano la piena rispondenza alla realtà ciel/a. par'ola d'ordine da. noi lanciala all'indomani dell'uccisione del deputalo unitaro : la lotta contro il fascismo puo' 01·ganizzarsi solo sul fronte della lotta cli classe, intorno al p,rolelariato revoluziona rio. I ComUati Proletari Italiani per la lotta contro il fascismo, che si vanno svonlaneamente costituendo in tutta la Francia, nel seno della emigrazione italiana, riassumono oggi l'esperienza cli questi dodici mesi elle non sono trascorsi invano e dalla len (e;ca con lei ·qiuite nelle masse italiane si opererà una simpile chiariJicazione e dal rat[orzamento clell'avanguarclia comunista dipende la maturazione cli nuove possibilità rivoluzionm<ie nel nostro paese. Le opposizioni costituzionali hanno cl'tl1'ante questi dodici mesi sabotalo e impec/Uo ogni tentativo cl'a.zione e cU lotla della classe opetaia ed hanno dato tempo cii fascismo di rafl01·wrsi e di passare alla conlrol[ensiva. Le 011posizioni costituzionali coltivarono ,ie/lc· masse l'illusione di una liquidazione varlamenlivre del fascismo e cli un intervento della corona. 111apoterono cteviare l'a;ione diretta delle masse soltanto grazie all'a:itlto dei partiti 8ocialisti (unitario e massimalista), i quali, nei momenti in cui ma.qgio,·mente si imponeva l'unità cli tulle le forze vrotetarie, hanno spezzato il fronte unioo cli classe e si sono imiti alla borghesia. Le opposhioni costitu;ioncili, i social'isti unita'l'i e i. massimalisti si sono cli fcitto smascherati quali complici e alleati elette torce reaziona.rie: senza /.'Aventino il fascismo sa.rabbe stato abbattuto! L'esigenza fondamentale ciel/a tolta contro il fascismo è contenuta dunque nella stesse, pa,·o/a d'ordine che i comunisti non esitarono a lanciare l'anno scorso e che ha compiuto u1i gran cammino nella coscienza delle masse: " Soltanto it p1'0/eta1·iato, unito nella sua maggioranza dietro l'avangua,rclia rivo/1.donaria, ptw' impegnare e vincere la tolta contro la dittatura {ascist.a. " LA HISCOSSA. B.bi oteca Gi'lo B anco

• o I Biblioteca Gino Bianco

Nel pomeriggio del 10 g.iugno, alle ere 16 circa" G;iacomtJ _ Matteotti venne cattumto da un gru,ppo di fascisti, eapita11ato da Amerigo Dumini. mentre a,Hrave,·sava il Lun!lotevere; Arnaldo d'.a· Brescici, per reccirsi cilla Cam~na dei Deputati. . . Il giorno seguente, 11 giugnw, la_ sig:norn "'. e/la. MaUeott·v,, iqnara ancora. della sorte· del marito. s.i rivo.lse aU.on. Mod-igluun perché ne· facesse: ricerca. L'emozione. prodotta· _daijt:i s.qp.riz·io,w imp-rovvisa. costnnse if governo a ['are delle dwJ11aiazwni alla Camera, quella sera stessa, dichiaraziani menzog.nere pevché p-nome-ttevano che nesswn mezz@ sarebbe stato trascurato per ricerca-re l' on. Matteotti, mentre 11-l!ussolini era perfet.tamente. al corrente della sua tragica [i,ne. Il gen. De Bono, direttore gene·rale della P. S. fece s,pai'gere la voce che Ntatteot'ti era partito improvviscimente per l'estero, nello stesso tempo si ebbero le prime deposi.rioni di testrimoni. oculari che 'avevcino assistito alla scena del Lungotev~re. Il 12 giugno i· gioi-na./4 pubblicor0110 i nomi dègli esecutori. mat0riali del delitto ; Dumini venne arrestato alla stazione T..ermint di Roma mentre tentavci mettersi in salvo. Alla Ca.mera Mussolini, c<mtinuando a. mèntire, accuso' i suoi peggiori nemici di aver ordito un delitto cosi grcive; i gi·uppi parlamentari comunista, massimalistci, unitario, popolare e democrat-ico cibbandona.- rnno l'aula e si riunirono a. parte. . Il 16 giugno Pippo Naldi fu arrestato a Roma e Filippelli a sottosegretario agl'interni, e cli Cesarino Rossi, capo detl'u{t'icio stampa della presidenca del consig/.io, ambedue licenziati con un regollbre benservito del duce. Nella sera stessa Filippelli fuggi da Roma., con l'aiuto di Pippo Nateli. Il 16_ giugno Pippo Naldi fu a.rresta_lo a Roma e Fi/.ippelU o Nervi (Liguria.), su un canotto-automobile. Il questore di Roma Bertini, fu messo a disposizione del ministero. Durante questi giorni l'agitazione popolare ragg.iunse un tono attissimo: ci Roma. era una processione continua. di fronte al luogo del rapimento, in tutta. l'Italia i giornali anti-{ascisti andavano a ruba. i lavoratori disertavano spontanea.monte l-e grcindi fabbi'iche. Gli stessi fa.scisti erano turbati di fronte alla sollevazione della cosc-ienz.a popolci,·e, rari erano qiielli che ostentava.no ancora il fascio all'occhiello e molti non risposero all'ordine di mobilitazione della. M. V.S.N. In una tale situazione, il partito comunista si rivolse si due partiti socialisti per invitarli <td iniziare un'azione comune. La letlera, che tu resa pubblica per mezzo dell'UNIT1l diceva: Al Partito sodalista italiano Al Pwtit0 socialista unitario Alla Confederazione generale del lavoro Gli ,sviluppi deH'attuaJe situazione politica e gli sbocchi verso qual! essa precipita impongono a tutte le organizzazioni operaie ( BibliotecaGino Bianco •

• -il'imperioso dovere di impedire che il martirio ùell'on. G•iacomi:r Matteotti, assunto oggi a simbolo del marliro-logio proletario ill questi duri anni di reazione fascista, sia stato invano compiuto. La realtà dei falli quale si appalesa dagli atteggiamenti equivoci delle cosi dette «• opposizioni costituzionali u al fascismo, dimostra una volta di più che la classe operaia è .la sola !orza capace di c9mbaUere il fascismo, schiacciare la Jorza della reazione. ed essere la guida in tale lotta. La forza per condurr.e questa lolla essa la ritrova nell'unità di <;tasse, nell'unità di azione. Gli aivvenimenti cli questi giorni, la reazione spontanea della classe operaia a Roma Gen~va, Napoli e .i.nmolte altre local,tà climoslrano che la clas;e lavoratrice è animala da una disperata YOlontà di por fine alla triste e sanguinosa ca.lena elle da troppo . tempo la immobilizza a una dura schiavitù. l\oi vi chiediamo di rispondere a questa aspirazione delle masse, di far nostra !;i. loro volontà. Ma per realizzare questa aspirazione ardente e fare di questa. volontà, ohe ha eroicamenle resistito alle più sanguinose violenze e al più feroce terrore una forza efficace, ·à necessario realizzare nell'azione l'unita di tutta la classe. Noi vi proponiamo la proclamazione dello sciopero gcnlèrale nazionale per eliminare dalla scena politica lo spettro del fas• cismo . .Saluti proletari IL COMITATO ESECUT!Vù 16 Gi ugna Hr24·. L'aventino confro le masse Appena conosciuto /'appello riel partito comunista per lo scio11ero qenerate, D'Aragona,, ver incarico delln Con[edem:ione, llimmo' un comtrn·ica.to ai gioma.li. per raccomanda.re agli operai /a. calma e /et tranqt1illil1i e per metterli in gua.rllfri dagli agenti rirovocaton (, comunisti). Lo stesso gwmo i sncwl,sli rti A11lano, ru.ppero le lmtla./ive in corso con i comunisti e pubblicamno un appello insieme ai combattenti, ai repubblicani e ai popola,•; pei:. " wi.a. civile protesta "; La Giustizia si dichiaro' aJJc1·tamente contrar-ia allo sciopero, mentre l'Avanti! tra il si e il no' pre[erì la.core. L'appello ciel parWo comunista [u bene accolto dagli opemi: lo sciopero si verifico' neni; slabiNmenli indust,·iat; rli Napoli, nel porto di Genova, nelle gmndi fabbriche cli Milano e di Tn,-ina e in più la,•n/Je propor;ioni a Roma, · I (/ruppi parlamentari dell'Aventino si impressionarono per la pie11r1 che prendevano !lii avvenimenti e corsl)ro ai ripari; convocarnno -una 1·1tinwne nella quale i comunisti vennero asprnmete biasimat·i e inv'ilali rt scegliern tra il me/orlo rlemccraB bi oteca Gi!1oStanco

-5t-ico e l'azione diretta delle masse. _I riformisti e i mass/malisti <!'. assucia1·ono in sostanza alla nwagwran:a b_orghese dell ,1ventmo. I conwnis/'i colsero quella occasione per dw,dere la loro respon• ,sabilità di rivolu:ionari dalle sorti delle, democrazia borghese e in una mozione del ·a1·uppo pa.r/a111e11t~••·c [1ssMone-chiaramente le ragioni di ,questo loro atto. La mozione cltceva. Il Gruppo iParlamentare comunista, di fronte agli atteggiamenti dei vari Gruppi che costituiscono l'opposizione parlamentare tiene a rendere pubbliche .le dichiarazioni fatte. nella riunio11e odierna delle opposizioni stesse : 1 ....:.D'aver prima ·partecipalo alle riunioni allo stesso titolo e con gli stessi intendimenti per cui partecipa ai lavori parlamentari 111 gc-ncrale. 2 - Essendosi proposto, con U suo intervento, di spingere le opposizioni a condurre in tutti i campi una lolla a fondo contro il Governo fascista, facendosi interprete dEllla volontà diffusa in tulli gli strali della popul,vione cli farla finita col regime di terrore e di assassinio, che è responsabile dell'orribile misfatto com. mosso contro la persona dell'on. Giacomo Matteotti. 3. - Essere persuaso che solo l'intervento attivo de11a classe operaia e contadino. nella lolla, possa dare un carattere risolutivo alla volontà popolarn di liberorc il poe.'5e Jt1Irincubo ùel sangue. 4 - Non doversi percio' sconfessare i movimenti spontanei verificatisi cli sciopero di protesto, contro il regime, ma doversi anzi augurare clle·tali movimenti si estendano e si rafforzino. 5 - Porre le opposizioni innanzi alle responsabilità che si assumono con lo. loro inerzia e passiviLà, che servono solo a ridar fiato al fascismo ,e a permettergli di mobilitare le forze dei suoi sicari per nuovi misfatti e nuove op1wèssioni contro i lavoratori, come dimostrano i tentativi in corso per invactere Roma con fascisti armali delle. altre prnvincie. IL •GRUPPO .PARLAMENTARE COMUNISTA 16 Giugno 1924-. Malgrado l'Aventino, l'eccila:ione del)li anùn-i a.umentava hitti i qiorn'i. Le stesso m'istrro che ancora circondava la fine di Matteolli e le ricerche a.nsiose ciel suo cadavere, mantenevano viva l'cmsia popo/a,re. 1l lagrJ di Vico. i/. layo di .\'emi, le strade che conducono a Mentana [urooo esplomle e frugate in ogni an· aolo sen:a inconl1-c11·etracce de/ corpo stracialo. Il 19 giugno venne arrestalo Marine/li, segreta1·io amminis• lralivo del parl'ito [asrisla. Il 22 giu(Jno venne fermalo Carlo Bac:i, dire//ore del fascista Suovo Paese. Nel pomeriggio Cesarino Rossi si costittii a Regina Coeli. dopo. due settimane di sicuru rifugio in prov, lli Caserta. Il comitato delle opposicion( s/abili di commemorare u{[icia.lmente Matteotti il 2ì giugno, ora/ore Filippo Turati. Il partito comunista, inlerp1Bl11nclo la volnnU, di lotta delle masse /ace un ultimo tentativo presso i massimal'isti gli unitari e la Con[ede,·a,ione, avancando delle proposte cnncÌ·ete e nello stesso tempo si rivolse ai prolcla,•iato invitandolo ad abbando• nare 'il. lavoro il 2ì giugno. B bl,otècaGino Banca

-6L.'\\UJ-\AlUl"tl ! Vencrdi- prosBimo av1•à luogo .la commemorazione ufficiale del marlirio di Matteotti. , In tale occasione la cla.sse lavoratrice n0Ii vuo' e noai deve limitarsi ad esprimere il suo dolore e il sno sdegno per Il feroce delitto compiuto. Essa deve lanciare un monit.o alle classi dominn.nti. e a.I fascismo assassino clie segni aperta, condanna dr! regime di sangue e di terrore instaurato in !l'alia• per la difesa (\'el privil'egi·o car,it.alista e l'oppressione degh operai e der contadirµ, li fremito cli rivolta ohe ha eleltrizza.to le· masse lav.oratrici all:ann.u11zio dell'urrnndo misfatto, non. fu soltanto una reazione morale al crimine nefando, ma ancora più fu la manifootazione dc un.a decisa volontà di spezzare una volta per sempre il giogo che da tro])!)O tempo opprime col terrorn. e col sangue. Fu la riv.olta della coscienza cli tutt'a una classe torturata e martoriata da una sistematica violenza feroce e bestiale. che va dall'incendio all'assassinio,. fino alle più innorninoJiili ·brutture. Fu il grido terribile d~lla giustizia proletaria che prorompeva dai più pr0fQndi stnati della classe degli sfruttati e degli oppressi. . Le. masse· pmletarie, guidate da un sano istinto cli classe, hanno sentito che unendo in un sol fasdo tutte le loro forze, realizzando, neH'azione l'unità di tutta la classe, avrebbero ritrovato la forza per affrontare la lotta e spazzar via la. canaglia reazionaria.. Ancora 1ma. volta l'opportunismo elci capi ha reso impossibile tale unil'à, sbarrando il passo alla sola via aperta alla salv.ezza.per la..classe oper:aia.. El domani,- come ieri, le bande armate dal. fascismo sanguinario : essi ci cbiedono giustizia ; essi chieSino a. quando ? . N'ella commemorazione, cli .G'iacomo Matteotti, noi camme. moriamo centinaia. e mi.gliaia di. proletari massacrati e torturali dal fascismo sanguinario : essi' ci c,hieòono glusfizia : essi chiedono di non esser.:,i invano sacrificati. · Per commemorare degnamente l'ultima grande vittima, i lavoratori devono raccogli-ere quel grid·o .e climost.rare a tutti i loro, nemici, palesi e occulti, a, tutti colo1·0che non sanno intenderne l'ardente aspirazione di l'iscossa e di liberazione dalla reazione che li opprime, che essi sapranno ritrov.a.re, anche contea la volontà di capi' riottosi, nell''llllità della classe, la forza per spezzare le catene della schiavitù fascista. La commemorazione df Malleoli deve significare atto di: protesta e• di condanna. del regime dell'assassinio : deve essere un monito lanciato alle classi dominanti delle quali il. fascismo è lo strumento di oppressione e di dominio. OPERAI E C.ONTADI:NI ! Nella giorncta in cui il nome cli Matteotti sarà iscritto a lettere di sangue· nel gran libro ,elci martiri della lotfa contro la reazi01rn : Disert:ate in massa i campi e le offi,cine. H silenzio del mondo del lavoro sarà in tal giorno di una eloquenza terribile per tutti gli sfruttatori. BibliotecaGino Bianco

-7- .E suri, ila ,nanifcstazione della vostn, dcdsa_ volontà di riprendere la lotta .p. er la conquista di un doma.m nug,lwre. IL COMITATO .ESECUTIVo··oEL P. c. L 24 ,Giugno 192{. 'La ·Confederazione rispose alla iniziati.va comunista ,con. un conmnicato contro " le isola.le anime perverse » (i comunisti) e raccomandando tl-i limita,re la ·manifestazione ad ,una sospensione del. /,a.vo1•aper la durata di dieci 1ni11.tt-li. La Con/edernz•ione_ ctefl'in.cli,stt:ia aderi alla proposta cqn/cderale e le corporazioni fasciste non si· opposero. Ma la scm ,prima, ·i fascisti milanesi uccisero a bastonale il 'tranviere Otdc!ìli a colpi di bastone; la grande massa llel p-roleta,·iato mUanese dovrUt .~i nttov; morde.re .il freno di D'Arar,ona e Ci. Tttttavia la giornata ile/ 2ì giugno fu agitata in or,ni provincia,.d'Jtalia; a. Roma vi furono cariche ili cavalleria, tentativi cli w1·tei e numeroze colluttazioni tra operai e [a.sc·isti, nelle altre cit,t<i. si veri[icai·ono scioperi parziali e dimostrazioni a stento rapresse eia/la toiza pu/Jlica. Col 2ì giugno si chittde il primo 7;e1·ioclo[ebbri/e della crisi ape1·ta dall'assassinio cli Matteotti. Vurante questo p()rioeloi il fascismo sare·bbe potuto essere s71azzato dal .gov-crno. solo se le masse non si fossero lasciate rimorchfore dai partiti socialisti e democratici, se avessero ingaggiala un'azione diretta per ìl. po•tcre, clieDrc! l'avana>uarclia comunista,, Ma l' illusfone di una solu:ione vaci[ica e parlamentare, a'limentata dai pai·t-W, da·i sincla.oati et dai giorna./·i socialist.i, sotfoco· la volontà cli ·rivo/La su,scitala dall'orribile clelilto. L'esperienza dell'll:venUno era necessaria ... 11memoriale-Rossi Questo mcmoria/,e [u pubblicato nel principi0 di cJ;icen,ire clai. r,iornali dell' AiJentino, i qi,c1/·i ne era·no a conoscenze, da vari nwsi . .« Risolta vittoriosamente la battagl~ai .dell'ottobre 22, Mussolini mi .fece paPt.ire con .sè a ,Roma nominandomi prima •suo segretario politico e poi Capo ,dell'UJficio Stampa 1 adla Presidenza del Consi,glio. Di .li' a poco mi mando' a Milano a preparare la lo.tta amministrfltiva. Sui criteri di sobrietà e transigenza seguiti .da me mi soffermerei' in seguilo. Eletto _per :volontù generale Q:msigliere comunale, fui designato:, da ..varie _parti Sindaco. 'Rifiutai .per riconosciuta incapacitit. .Ad on\a, delle resistenze, Muss.olinr, con una intervista suU:A mbrosiano, reduce da Loaanna. ·insistè sul mio .nome. . " .Nel febbraio J!J23 -fui .propo~lo ,i.o caporale <l'onore della Bibliotec,aGino Bianco

-8MilizÌ/11(I.o Mussolini, 2.o Cremonesi e 3.o Bianchi) ; nell'estate 1923 fu.i per suggerimento presidenziale, trasmesso da Acerbo a Teofilo Rossi, nominalo vice-pre6iclente dell'Associazione Comuni Italiani. Dopo la crisi di partilo e conseguenti dimi!ssioni Bianchi (ottobre 192::l),Mussolini mi volle e mi fece nom111are dal Gran Consiglio uno dei vice-segrci:ao·i del Partito nazionale fascista. Nel marzo mmi i fascisti milanesi acclamarono, dopo Mussolini, il sottoscritto cancliclato di Lombardia. Per 01ipo1·tunità pm-amente elettorali, accolsi per il de6iderio dei fascisti lucchesi di e!Ssere il loro (;1ndidato per rinunciare ad entrambe le candidature, quando Mussolini ripetutamente protesto' l'opportunità di una riserva extra-parlamentare per gli ulteriori sviluppi della fa,_mosissima rivoluzione fascista. Nel maggio· scorso il G11nn Consiglio mi confermo' membro del quadrumvirato. « Questo adunque il mio stato di servizio ; lutto cio' per dimostrare come ~o non posso essere considerato uno squadri13ta qualunque, irresponsabile e senza credilo. «Poiché dunque, fascismo di pa.rtito, governo e stampa, unanimemente - per vendetta, per calcolo o per paura - tendono ad attribuire a me l'organi,zzazione dei VJa1ricasi di violenze e illegalità, accaduti dalla marcia di Homa in .quà, prima di dimos- !J'are com" itutto cio' urlasse con il mio temperamento di politicante temper·alo ed opportunista, voglio subilo dire che tutto quanto è successo è avvenuto sempre per la volontà diretta o per !'approvacione o per la coù,ptici.ta del duce. « Alludo alla bastonatura Amendola, ordinata da ,lussollni, me ignaro ,la Dc Bono ed organizzata da Candetori ; alla bastonn,tura Misuri, organizzala da Daloo su ,suggerimento di Mussolini ; alla aggressione a Forni concilatamen/e ordinata proprio a. me da. Mussolini ed organizzata d'1accordo con Giunta; alla dimostrazione contro il villino Nitli ; alla recente dirnostrnzione contro le opposizioni ordinata da Mussolini 13,Fo;;chi ; alla proposta avanzata da Mussolini al Quadrunmvi1(a-,to perchè l'on. Ravazzolo avesse la meriUa,ta lezione in seguito. alla sua indisciplina; alla distruzione dei Circoli catlolfci in Brianza ordinala da )'vlussolini a l\ft<Jiggionorevole, e poi ripetuta a me compiace111temenle. « Aggiungo che giornalmente il cornmendator Fascialo aveva l'ordine, su indicazione di Mussolini, di inviare ai Fasci lo<P'li i Horni dei sottoscrittori della Voce Republicana, dell'Avanti !, Glufizla., ,Unità, Jlal1'a Libern, ccc., affinchè fossero purgati e oostonati. • « Alludo ancora all'invio in Fmncia' - con passap_orti falsificati da De Bono e con denari forniti da Finzi in p1·esenza dell'on. Bastianini - proprio di Dumini, Volpi, Putato, ecc. per vendicare il fascista Ieri ucciso a Parigi. « Aggiungo che Dumini, Putato e Vol7)i avevano una tessera di libera circola ,ione {a·tta rilascia.re dalla Diresione Gene-rale della P. S. alla Direzione delle Ferrovie. « Oltre rutti questi episodi, chee complctero' nel corso di questa mernona. la controprova di questo illegalismo di Stati) è offerta dai discorsi ,minacciosi del Duce e <ml alcune sue manife~taizioni epistolari. Ricordo la più recente lettera· a Uiampaoli, segretario del Fascio milanese. Fra le minaccie più sugBibloteca Girio B,a11co

-0gest1ve ricordo quella trasmessa ai fascisti floren;tmi dopo l'uccisione rn una r1s-sa fascista d, Nenc1olm1 a l.Pstrn Signa : m essa si diceva che il piombo doveva essere ri~~vato solo agli avversari. Altre manifeslazioni concrete dell'ott1v11à polemica del Presiclente, Je note detl"/\gencia \!alta. Le p1[1 violente erano scriUe di '3UO pucrno ; qualche originale de,·e esse1·e ancora rintracciabile J)OIChèin seguito appens ì\lussolini dava !"originale lo passavo a Fasciolo che lo dattilografava e por distruggeva it man~crillo. Mb1un collegio di giornalisti politici puo' facilmente, colta raccolta detJe Note Volta, riscontrare fra le note compassate Il_ sobrie del suo Direttore quelle aspre e minacciose- di Mussolini. " Ma Mussolini non si limitava 1aitJa Volta. I più notevoli altachi polemici det Popolo d'Italia sono usciti, dopo la marcia su Roma, dal4ai sua penna e risultano dalla raccolta me,ss·i at posto d'onore. Non_ solo l'Impero ha pubblicalo più volle virnlenti articoli in cui si riconosce di colpo la prosa mussoliniana, uno dei quali contro Il Giornale cl'Jtnlia alqmnto volgare anche. « Tutto cio' rientra perfettamente nel temperamento di Mussolini, violento e diplomatico insieme. mutevolissimo sempre. « Occorrerà vedere prima di scendere a pnrlicota1·i narr,izioni se il sottoscritto in questo ambiente abbia fallo o no quasi sempre il pompiere, oppure se talvolta non a1Jo1a subilo il conij11giodel ISuo nervosismo. « Per dimostrare subito che io ero Yeramente il meno indicalo per una politica d'intransigenza e di minaccia 11crmanente al momento opportuno « citero artìnchè clepongn.no su circostanze µairticolari » gli ex-ministri C,avazzoni e De Capil(lni. il prefetto di Napoli D'Adamo, l'on. Barzilai. l'on. Lusignoli, 1·011.Cappn (popolare), l'on. Dello Sbarba, l'industriale Zerboni di \litano il prefetto di Novara cornm. Casti, i prefetti di F1ai1 ~latinvern'i e Rossi, il prefetto generate l\1aggiotto. S. E. Orlando, ron. Oasparotto, on. Alfieri, on, Boeri, on. Mangingalli, on. l:lelloni, on. Rossini, sen. Capece ì\linutolo di Bugnano, il comm. avv. Dl3l Fabro, !'ex-ministro Di Cesara', l'on. Persico, e Guarino Amelia, on. Gallenga, on. Bcrenini, on. Bcrardelti, on. Compagna, S. E. De Nicola, S. E.Finzi, il dirnllore del Nuoro C,''iornale Athos Ginatone Banti, Paolo e Qirlo Scarfogtio del Ma/lino, on. Pezzullo e Barattolo, Narclini della Cacce/la ciel Popolo, Tullio Giordana della Trib1ma,, Gayda del Messagge1'o, on. Susi, on. Postiglione, on. Phitipson... · « Ripeto che lutti quesli Signori donanno deporre su circostanze precise per distn,ggere proprio quanto mi si vuole altri- . buire ; la _mia responsabilità. di un potere occulto di violenza al fine di impedir'" la normalizzazione ed it con~ot1cìamcnto di un regin1e a l,arghe bnsi no.ziornoli. ,, Con1ro tutti i propositi di collaborazione e di nrmnalizzazione che ogni tanto - specie in occasionr di vofi parlamentari - Mussolini vagamente 111ccennava, resisteva it Huo temperamento violento e san!lui,wrio, insocldisfal1o detta soluzione a metil de,tla Marcia di Roma. Tanto che spes<>issimo la mal.tirii a rapporto accennando ai fomosis;;imi sviluppi rivoluzionari delta marcia di Homa, soleva dire : ,, qucst'a/11'ct volta ... " e elle ~ignifica: un'altra volta faremo senza riguardi. u Per illustrare meglio lo stnlo di 01;::i.rmismo h1 cui viveva B1bl1otecaG;noBianco

10e /hceva vivere noi il presidente, ricordo cho una _mattina egli, le«ocndo un telegramma intercettalo da una fam1gha _cremones~ ch"e" aveva inviato auguri_ di solidarietà a D'Annunzio, ordino_ che si telcgrafasSB a Farinacci pcrchè i firmatari fossero purgati e bastonati. " Da quest'atmos/era dì rancorn e dipaura è germogliato anche il sequestro cli Jlatteotti, degenerato poi nella soppressione. Siamo quindi di fronte acl un delitto polit.ico. naturalmente d:i Stato. " Per quanto riflette il caso ìllil,tteotti non esiste veruna mia regponsabilità diretta e concreta, in qu-unto, da oltre quaranta giorni, avevo rotto ogni rapporto col Du111iniin seguilo a<l una indeli®tezza commeS6a da lui a·i miei danni e di cui unici -t.estimoni sono S. K Ciano, cav. Nucci e ing. Gualdi delle Ferrovie. E' pQssibile· che io facessi organizzare un attentato a Mtitteotti fiall'uc,mo a <>ti.i ~vevo tolto anche il saluto ·/ " Ho rivistu J;umini per necessità - l'ho fatto· anche ricercare per _telefono dal cont'e Ciofi - giovedì' mattina in Tribunale insieme a Marinelli dovendosi ivi trovare per l'la~cettazione della remissione della querela Vasello. Ci parlai poco, ma ci dovetti .parlare perchè avevo già promesso a Dumini che per· 1e sue benemerenze di soldJ,1,toe di fascista non avrei fatt~ parola della sua indelicatezza, salvo a Ciano e Nucci. « Non ho mai conosciuto Viola, nè sent.ito parlare di lui. " E' fanlaslica l'afferm!a,zione clell'esi~tenza di copiosa corrispondenza Dumini-Volpi-Filippelli-Rossi. La mia corrispondenza tutta rubricala è al \liminale tultorn e, slal-v.onna lettera al gruppo Ardili di ~lilano, non c'è alleo che si dferisGa al Volpi: " A Dumini talvolta .. ma pochissime volte, ho dl9to q:ualcl'te centina.io di lire perchè non ignoravo cbe fosse e-disposizione del partito per tante investigazioni e sopratutto a di~posizione di Bastiauini (Fasci /91ll'e.stero), ma n-on allo scopo di pag_amento dirci.lo pcrchB· questo non poteva. dipendere da me, ma perchè me ne servivo spesso per commissioni varie. Cosi' per Putato, « Se fossi 6laLo l'organizzatore dello agguato 111 Matteotti avr,ei provveduto ad impedirne l'attuazione dopo il successo politico e- parlamentare oHenulo subo.Moalla Camera. · « ln tali condizioni di villoria anche un breve sequestro ed · una purga avreLbero reso un ,servizio alla. opposizione. Ed io nnn era cosi' -fesso dl11 non capire tullo cio'. Il p1~sidente del Consi1;11 io. ncccllando le mie dimissioni, ha ancora una volta parlalo Clelia ::1ia consni.;tvolezzp politica. « Mentre dell'aggressione a Mi_suri e Forni· ne ho una parte d"i corresponsabilità, in soUordine sempre, rli quella ad Amendola non ne so proprio nientr. Seppi la notizia d)'.Jù giornali, n Piccolo, mi pare. E allora dal mio ufiicio telefonai a De Bono chiedendo notizie. Dal modo ambiguo come mi rispose capii che era nn.n,agressione di Stato, manitutlurata in famiglia. Nel' pomeriggio mi recai incuriosito nella stanza di De Bono. Costni mi rlisse che q_uelle ciu/e avevano commesso nn sa:cco di fesserie. Seppi poi che !.'organizzatore e1·a stato Candelori, console dellll Legione di Roma. Poi chiesi J'impressiorie del Presidente che era a Milano .a fare' il Natale in f1a.rnjg!ia.De Bono mi rLqnnse testualmente cosi' : " Prima, da un apparecchio ha fatto vista d'inc)w:- B,bloteca GinQBianco

- li - zarsi: evidentemente aveva intorno della gente. Pero' più tardi mi hà chilama!to dal 'filo dire\To e, dopo a,:ermi chiesto altri _parUcola-ri, 1la 'Chiusa la ~omunicazioue -dicendomi che aveva /atJa colazione con ma(l(liore oppetito ». Dopo aver 'pjarlato di qualche manovro. di Mussolini ,per imbrogliare le carte per l'aggressione .Amcndola, Rossi continua : « ,Fu in questa occasicme - aggressione Amendola - che Mussolini comincio' ad illustra re .certi suoi -criteri di vendetta èhe in sos~anza consistevano nel .seq.ueslro e ·nella .scomparsa dei _piu temuti avversa:ri -del régime. . « [nvio di Dumini, Volpi ,e Pulato in Fro.ncia. - Dopo .la uccisione del .fascista !Ieri a. Pari!li. Con. .Ba-stianini, dopo aver pai·- lato con 'l\fos·solini, invio' a Pa.rig'i Dwnini, Volpi e l'u,tato. J ·passaporli.{alsi furono conseqnati da De Bono ai' tre: Pinzi, d'ordine di Mussolf,n.i, in [accia a me det!e a Bastianini diecimila, .lire~ Credo c'he a'l 1itorno me fossero venale alt1·e1tante.. Secondo i ~a;pporli che J}umini manda,Pc, .a me e ,che io ,facevo leggere al Pres,- ìlente, e poi passavo a De Bono, l'opc,:a, di vendetta e d'indag"ine in Fr.ancia sare/Jbe stata e[/icace. Mussolini qualche volla lodava i r'l{,pporti. talvolta rimanevc, scettico su,/ contenuto. Al ritorno da Pa.riqi di Dwnini ferito, il Presidente inconwandolo si congratulo' affettuosamente con lui. La Segreteria dei Fasci all'Es/ero fece coniare 1m porta-si{lai·ette con dedica al Du,mini. « Aggressione ,di MisUPi, - Irritato il J>.residerrte,.incontratomi dopo il discorso, mi ·ba detto che il fascismo non poteva tollerar," un a,tteggiamento cosi' insuManle e che bisogru;ivo. punire immedia,tamente e ine-sorabilmente Misuri. L'on. Balbo si occupo' dell'esecuzione d'accordo con Bo'naccorsi e il console •Candelori. In quella occasiope,, all'indomani, Mussolini ostento' •la sua strafot1.e.nte.soddissfazion~ facendo rispondere in maniera insignificante da Acer.bo. Naturalmente .Misuri _potev:a-morire. « Jn seguito, una mattina, a rapporto, mentre de Bono infor- ~mava irPresidente che Misuri insistev_a percM il Giudice istruttore spiccasse mandl'.l,todi cattura contro i riconosciuti autori del l'aggrnssione,qualcuno disse che Misuri avrebbe pronunciato un altro feroce discorso. Al che il Presidente insor:s.e : 'Ma. questa volt.i quel boia va ammazza-lo davve-ro. De Bono rispose ..iorridendo : Intendiamoci, se lo do/Jbiamo ammazzare, è meg/-io ammazzarlo prima del discorso, cosi' non a,vrnmo ·i darnni delle .speculazioni , . avversarie. Fra gli aggressori cli 'Misuri c'era, com'è 'noio, Arcono.valdo Bonaccorsi al quale dopo qualche tempo Mussolini ,uscen- ,· clo dal CoJlJSig,liodei Ministri ed incontratolo ,fece uIJJa,carezza affettuosa. « Aggressione Forni. - Cercare subilo un o. d. g. Mus.solini fallto votare dal Gran Consiglio, il giorno doµ. lo. aggressione di Forni, in cui si afferma che i l11Jditori vanno trattati da trnditori. « A proposito dell"agg,,essione Forni la stesS1a'sera in cui fu v.otato al ,Gran Consiglio l'ordine (lei giorno di cui -sopra, io e Du • lilano lQ informammo che nessun incidente era successo a Mort,an-a.Al che lui ,gor.ridendo Tispose : « Va lù, va là., ~he quand,i si 1ncna si ha sempre ragione. ii u L'aggi 0 essione Forni ha quoola origir.~ : ,m porncri~gio fui chiamalo d'urgenza a Palazzo Chigi eia Mussolini tolefonicpanenlc BibliotecaGino Bianco

dove trovai H Presidente in uno stato ,·erame nle furibondo di esaltazione contro Forni per il suo discorso di l:liella. E1i111iritato anche contro Gasti, perché inl-Orno a quel comizi o gli anva mandato un telegramma a fondo idill~Jco mentre F orni àveva alfaccato Partilo e Governo. Mi urlo' più volle che il Fascismo non aveva nessuna sen,sioililà difensiva e che toccavai ·sempre a lui {are l'uomo di punta .. Aci un certo punto : « Cosa fa Dumini ? Si fa ... :(e qui una ooprcssione oscena) ·? ». Poichè Dumini enru l"uomo adatto per certi gesti punitivi e perchè sapeva c he era a disposizione del Partito _e del -Governo » rer questo. Jo cercai di calm,~~- lo d1mostranctogl1 che 11 d1ss1ctent1smo era un fenomeno ,solato, ma .poi finii per impressionarmi anch'io ed al lora promlsi che immediallnlmenle mi sarei recalo alla D1rez10n e, da Gmnta per mandare qualcuno a Milano o a Pavia. « Con Giunta stabilimmo di far p3i•lire un amico coll'incarico di mettersi d'accordo con gli ardili di guerra., per _dare una lezione a Forni. Mi raccomandai che si limitassero a d una legnatura, mentre io non avevo ricevuto ordini di g11Jdua re la vendella Cesar ROSSI. Il memorialefilippelli Questo memoriale precisa ancora nrnggiormnn1 e la correità ùi Mussolini in tutti i misfatti della mano nera fascista e sopratutto nel!' assassinio cli ~Jatleotti. Il memoriale fu conoscinto dal còmilato dell' Aver.tino verso la fine cli ging no 192.t, ma la pubblicazione no v~n,ic ritardata per non provo care l'eccitazione delle masse. J comunisti ebbero una copia. del memoriale ne l mese <li marzo e immediatamente gli diedero u na grande clif'fu. sione a mezzo di fogli illegali, e a mezzo dei g iornali comunis1i che si stan,pano ai1' estero. . La Riscossa publico il memoriale nel suo n. del 28 marzo · più sotto ne riproclucioma il testo intearale. ' I due asterischi (§§) indicano la fine di ogni cartella · la frase « combia. lo penna " si trova nell' originale. ' « Dumini e persona l\OTISSBIA al Presidente i'.iel Consiglio on. J'vlussoltnt fino da quando prima della marcia c li Roma si f.aceva chiamare Brnnch1, sm per sfuggire alle_ ricerche clel\a, P. s. per azwni compiute. come fasc1s_ta acceso, sia per- s ottrarsi ad evcntu1J,l1rappresaglte dc, ross1. L'ho conoociulo al « POPOLO D'ITALIA "· Pel'Sçma, dunque fedele e fidala. § § . Dumm, è A,VUCO,oltreché cli Mussolini. cli Rossi Cesare e d1 altre per:sonat,tà del crovcrno e del P. N. F. - Dumini mi' fu presentato e VIVAM_l§'rfE raccornandiD·lo da C. Rossi. Lo presi come ispettore v1agg1anle elci « COflRTEI\E ITALIANO » insiente a Putato. · Visto l'esito negativo ckl suo lavoro e non volendo licenziarlo per non metterlo quasi a terra e § § per deferem1a. a Rossi cd BrbliotecaGino Bianco

-13-- • nitri mnid lo tenni al " Corriere » à 1.~ stipendio. Cosi' feci col Putato. Essi non venivano che rurnmcnte al giornale e di ~1otte. Erano sempre iaiJ VI\'IINALE. Dumini l. avrebbe eseguito l'ullcnlalo conlro Misul'i; 2. avrebbe OPE.RATO in Francia; 3. avrebbe, ultimamente, allron- ' lalo Forni, alla sll)IZione cli Milano,Jcr ORDJ.-,E ,SUPERIORE, SCIEN1'1.: E CONNIVENTE Mu::;su NI. § § Tullo quqslo non è stato mai oggetto di mie preoccupazioni 'Perchè, FEDELE GHEJGARIO, pur riprovando - come ho climosfra,lo con la campagna revisionista del « Corriere. maliano » le VIOLENZE ho sempre pensalo che CL-Il o COLURO che si assumevano la 1·esponsab1lilà morale di questi fatti 1Jvevano maggiori clementi di guiclizio di me. § § Pel fatto cli pooscdern io personalmente ed il « Corriere » qualche automobile, TUTTI mi chiedevano le macchine. Rossi ht1 uclopernto una mia A:S:SALDOper mesi cli seguito. Pochi fascisti residenti a Rdmu non hanno usalo ecl ABUSA'DO delle mie m/'I>::· chine PER GIOHNI E SETTIMANE intiere. Cio' premesso. Lunedì' - \J giugno - Dumini mi chiese una macchina per tre o qua.Uro giorni. Mi disse che serviva a suoi amici ex-cmnbatlenli, venuti a Rom,31pel Congresso, e che avrei fatto cosa gradita anche a Rossi e Marinelli. Abituato - come tulti sanno - ad essere generosamente :irr<0ndevole, tanto che ho sempre dato 4utt.o quanto ho potuto, e fin oltre a TUTTI (cambiato penna) concessi che Dumini, si servisse <li una macchina che avevo noleggiato il sabato precedente dal .garage Trevi !('Via Crociferi) per conto det « Corriere "· Poichè il Dumini ·mi disse $ $ che avrebbe guidato lui la macchina per far più $ $ posto ai suoi amici, combattenti, eh~ volevano Ilare qualche gita nel dintorni mi feci rilasciare la noia JolJlera. Pensavo, cosi', cli rifarmr di eventuali élanni trattenendomi le somme del suo slipcn<lio li're 1500. Non seppi altro fino a martedì' sera al le ore 12 circa. Martedì' dalle ore J3 alle 20 circa io con i miei due chaurIeurs Gigi e Tonino anelai ad Anzio insième alla Signora Freddi nlla Signora sua sorella, all'avv.· CampUI1elli del « Popolo d'Italia II e a § § l'avv. Valente che frequenta presso la direzione del partito N. F. l'uffìcio del comm. Luigi Freddi. Rientrnto alle 20, al giornia:Ie, niente di anormale mi colpi'. Andai a pranzo verso le 21,4-5 al ,Pincio ove rimasi sin. oltre le 11,30 col comm. Benedetto FASCIOLO segreitario cli Mussolini. Al 11iornale, sulle 12, trovai Dumini e Putato che pari/avano TRAN1.1UILLAM8NTE con il comm. QUILL!OI, redattore capo del • CORRIERE JTALIANO "· Il Dummi entro' in camera mia con \rn involto di giornale e mi prego' cli frovargli un posto per §§ tenere durante la notte li'.11maccnina. Insospettito chiesi notizie e mi rispose che aveva aaito in conformità di ordini PRECISI di Rosai e Marinelli AUTOTUZZATI •FOJtMALMFJNTE DA MUSSULlNI. Mi parlo' di tante cose tra cui d'un certo 'RUSSO che era da più .settimane a Rom\3!. PREOCCUPATISSIMO, ma dubbiosor <li prendere una netta decisione pregai Quilici cli tenere per la notte la macchina nel R bi oteca Gino 8,arco

• -14suo garage. li DumiI1i mi prego' di uacere .che tutto sarebbe •andato a § § posto il giorno dopo. _ lo viceversa, allarmato dalla notizia ,della scomt)l3il'Sadell'on. Matteotti" il giorno ,dopo, mercoledì', cercai SUBITO il ROSSI. (A ,proposito .ae!l 'on. Matteotti lasciai che i miei reporter raccontassero 'la versione fino allora nota : ma.cchina rapitrice Fiat dl. colore gri crio e perché non supponevo ancOQtJIla eosa come eseguita ila :l5umini e perchè ,vo[evo, per debi!o di lealtà vereo il G•o,,er110,avvertire prima gli eventuali oapi). La mattina di mercoledì', Rossi a -saa voi~ mi cerco' affannosamente men~re io cercavo di lui per <lirml : • L che Dumini ,aveva '§ § comunicato di es~rsi servito delln macchina dl3i mè, in buona fede, prestata. 2. che la cosa era ·grave. 3. che il Prnsidente on. Mussolini sapeva tutto. 4. che lui (Rossi) e Marinelli avevano dato ordini in seguil.u ad 1aiccordi coll',.m. ,Mussolini. ✓ 5. che bisognava ad ogn.i cooto__,_mettere a ·tacere la cosa, diversamente SALTAVA LO STESSu MUSSOLINI. -Queste dichiarazioni di Rossi mi dispensarono da Uill,ll denun• zia formule. § § Tuttavia credetti opportuno avvisare anche 1 nel giorno stesso, (mercoledì') .OE BONO,- FJNZI, 'MARINELL ED ALTR1. A'PlJresi da Finzi e ·dagli :aJtri : 1. ohe la vii.lima· de!T'.a.ltentato Domini era l'on. Matteoili. 2. cihe 'l'ordine di .sopprime-rio era venuto dalla Ceca del P. N. F. i cui ese.cutori materiali erano Dumini ed altr"i noti - anche per questa loro specifica .ultima funzione - allo stesso ~IU/,6ohni. 3. •che -avevano parlalo con Mussolini ·nella :giomatu di mercoledì'. 4. che ta;nzi, ,· 'lllussoHni § '§ aveva ricevuto carte e passaporto clell'on... Matteotti A •PROVA O.ELLA SUA SPARIZIONE. 5. che bisognava aver CALMA perchè tutto sareobe andato a posto. '6. mi ·si su,pplico' ,di :evitare che la macchina t rugiq'li, da me 'fornita ·colla ioma g,inerosa buona fede, venisse scoperta. QUESHO>NE DI STA.Te>. PL •REGll\lE IOORRE PKRTCOLO Ml Sl l'lllPETEVA. § § Muss0rnN1 'RISCHI,\ IL POTEI_U,; 'E LA TESTA. Cosa dovevo fare ? .l:)gni m~a1ia-rola -e gesto J)oteva compromettere Museolini. DICO J.;UI 'MùSSOIJINJ PBRSO.NALl\llBNTE, ·e ,momentaneamente tacqui. Anche ·perchè Marinelli e Ro:ssi rni narrarono MERCOLEJYr 'E 'GJ01VE0'I' Ili colloqui dramm_atici col_DUCE_ (!!) §_ § ·CIO' non ostante anila1, la notte d, g10ved1' da F111z1(m casu ove lui ricevuto cortese-mente llalla sua Signora e dalla Suocera) a dire che .non ,pdtevo PIU' iVJVERE sotto questo incubo che pretendevo -tli .essere messo a po·sto SOPRATUTTO MORALMENTE. Mi si ·dette assicurazibni. Le st·esse assicurazioni MERCOLEDI'. GlO-VEOl', E VENE.RDI' mi dell-0 De Bono § ·§ il quale fra 1() 'tante cose mi consiglio' : 1. tli pubblicare la lettera 'di Elumini. BibliotecaGino Bianco

- lj -- 2. mi disse che aveva provYcduto a fare SCOMPARIRE LE TRACCE DEL DELITTO (quale) ? Queste tracce sarebbero state degli indumenti insanguinati che il Dumini aveva con sè· :\EL NIOìVl'ENTO DEL SUO .ARRESTO. § §· Dumini è rimasto a Roma lino a giovedì' sera. Mercoledì' lo vidi per caso verso le 21 in Galleriu Colonna e mi d~sse che. d'accordo con Marinelli e Rossi, sarebbe andato l"lndomani u ritirare la macchina dalla casa dei comm. Quilici CHE TUTTO, IGNORAVA. Viceversa giovedì' verso le tredici il' Dumini venne, da me al giornale dicendomi - sempre a nome di Marinelli e Rossi e per essi § § ciel regime - che non si arrischiava cli ritirare la macchina. Allora io vinto dalla generositù ancora una volta, l-emendo gravi conseguenze per 1Vloo5)lini, crdinai al mio chauffeur di ritirarla. Dopo, il rMto è noto. Bazzi prof. Carlo che forni', a detta di Dumifli e di Rossi, la sua macchina § § qualche giorno prima SA TUTTO anche per ave~e assistito ai miei drammatici colloqui in casa di Rossi nei <JUali chiedevo la LIBERAZ10NE MORALE della mia persona REA DI AVER CREDUTO Ii _MUSSOLINI§ § Bazzi accompagno' Uumini alla stazione la sera che questo fu arrestalo. Roma, 14 gi?gno 1923. FILIPPO' FILl'PPIELLI. L'aUo di ace.usa. La compagna cartacea dell'Aventino si intensifico ai primi di. novembre, avvicinandosi la riaperturu della ICam.era. Le masse speravano ancora neìla possibilità cli un urto di natura <:ostituzionale l.ra l'Aventi.no e il governo., tale da costringere il re ad intervenire; in Francia la demagogia garibaldina raggiunse il parossismo ; le illusioni più infanti e le dicerie più sballate facevano presa sulle masse ... I comunisti ,si riovolsero ancora una vana all'Aventino R pi:oposero l'Anti-Parlamento. la· Pallacorda. ani.i-fascista: 'non l'ozio _sterile dei corridoi di i\l_onlecitorio, ma la scisionne aperta tra gli eletti di Cesarmo_ Ross, e coloro che sentiYano di rappresentare la grande magg10ranza del popolo ita·Hano. La proposta comurnsta tendeva a creare una situ.azione rirnluzionaria non prevista de nessuna costituzione e eia, nessun reootamento' una &ituazione che poteva avere ,solo una soluzione di forza. ' . L'Aventino temé cl_i /mie un saHo nel bu:io e si oppose all'unammità. L'.Aventmo rm1ase nei corridoi cli Mont,ecitorio. Dopo <Ju<;sto_rif,mto 1_ comwust, clec,sero di to_rnare alla Carnera, per poi l-arv, 1atlod,1 accusa delle masse. Il d1ffic1lecompito fu decr11amenlo n,ssollo dal com_pagno Luigi Repossi, il cui breve discgrso ebbe un eco profonda 1n, mezzo alla classe operaia·. BibliotecaGinoBianco

-16 - Seduta pomcridina del 12 novemt,re. (AUi purlumentarì, resoconto stenografico.) PRESIDENTE. - Ifa la facoltà di parlare l'on. RepossL " Parlo del· processo verl}ale della seduta del 13 giugno. Se le dichiarazioni mie\ voglio -dire del Gruppo Comunis-la, saranno giudicate riferirsi a la situazione di oggi non è che lo sviluppo di quella già cosliluila al 13 giugno. -Se avessi presenzialo a qootla seduta, avrei dovuto rilevare ai deputali Rocco, Soleri e Dclcroix che una Camera cli fascii;li e di sostenitori del fascismo, una Camera eleHa da Cesare Rossi e da Marinelli, non puo' commemorare Giacomo ~laUeolti senza commettere una profunazione vergognosa. Queste cose vi devo ripetere oggi. Kon si tratta di rooponsabililà politiche del regime il quale non ha ogg, appoggio atrinfuori degli squadrisl'- che gridano : " Viva Uumini ! » ; nè si tratta sollanlo delle responsabilitil. morali di chi quotidianamente considera legittima la violenza sanguino.sa che s1 esercna so1>r11. i lavoratori. Si tratta in questo caso di respon<mbilità personali dieelle le qualk non si ,eludono con l'imporre, le dimissioni di un sotlosègr-elario nè con la moslrnosa contraddizione della rinunzia a·l Ministero degli Interni ». IL PR8SIDE>ITE si agita sul suo scanno e scampanella ; si consiglia con i membri della Presidenza e po, p1·orompe : - :s/on posso farla continuare <li questo passo ! Rfil'OSSI. - Dacché mondo è momlo agli assassini e ai complici· degli assassini non è mai stato permesso di commcmoraro lo loro vittime. Su questa assemblea grarn il peso di una _correità.. Noi v, ritorniamo soltanto oggi per ripetere contro di voi il nos.Lro allo di accusa, e nJllla ci impediril. cli ritornarvi ogni volta che riterremo necessario servirci di qt1csla tribuna per indicar•• agli operai e ai contadini cl'llalia la ,·ia della liberazione dal regime di reazione capitalistica e cli violenza che voi rappresentale. Se noi .fossimo ,slali presenti 1! 13 giugno avremmo clovut,; e voluto dire che il clelillo ~lallelolli appariva il delcrrninatore di una situazione appJ,\nt-o perchè _jn realtà ne era l'indice raccapricciante. li clelil!o Malteolli è stato il segno spasm0dico del fallimento fascista. GRECO. - Cosi· non si puo proseguire ! REPO.SST. - Già alle>ra era b{)n chiaro che si ouo' fiaccare per un istL1.11tcuna organizzazione proletaria 1 n1a chti non si puo' fiaccare a lungo il prnlelarialo pei;chè cio' vuoi dire ridurre tutto il paese alla schiavitù. Già allora potevamo rlirvi, ed oggi vi ripetiamo, che il proletariato non dimentica nemmeno le responsabilità cli coloro che hanno preparato, e fiancheggialo il fa,scismo. di chiunque ne ha favorito l'avvento al potere, di chiunque, fosse pure l'invocato, « chiunque 11, del Quirinale. Già allora noi prevedevamo che restringendo la 1Dl1a.antifascista alla ricerca del ,compromesso paFlamentare il quale lasci intatto la sostanza reazionaria del regime di cui soffro.no e contro cui imprecano in tutta Italia milioni di operai e di contadini, non si poteva giungere a ne-3sun esito positivo. Si recava ami aiuto at fascismo. :\"oi non YiYeYomoncWaltcsa di un conrpromc,sso borghese per il quale IG bo,·ghcsia inBiblioteca Gino Bianco

-17voca oggi l'in,lervenLo del re, per il quale la social-democrazia riformista e massimalista fa gellito ct·ella Iolla di classe e auspi,a " .una amministruzione superiore ed oolranea. agli interessi di ogni parte » cioè una dittatura militare che dovrebbe impedire l'avvento inesorabile della d1tlatura del proletariato. II centro della noslra azione è fuori di questa aula, fra le masse lavoratrici le t[uali ,sempre più profondamente si convincono che la fine della vergo,,"Tlosa situazione in cui il paese è tenuto da voi, dai vostri sostenitori filo-fascisti, e. dai vostri alleati e fiancheggiatori democratici e liberali, si avrà soltanto col ritorno in camp01e col prevalere sopra di voi della loro forza organizzata. Noi additiamo ancile da questa tribuna ai lavoratori quale è la via che essi devono seguire ; Es1ia è la via della resistenza e della difesa fisica contro la vostra violenza, della lotta incessante verso le conqniste sindacali, dell'intervento organizzalo contro il rincaro della vila e contro il precipitare della crisi economica ; oosa è la via della costituzione dei Comitati di operai e di contadini. Altorno ai Comitali operai e contadini si devono raccogliere tulli coloro che vogliono lottare contro di voi con armi adeguate. Dai Comitati operai e contadini devono partire le :sole parole d'o1·cline le quali contengono una soluzione radicale della situazione oresenle : Via il Governo a.egli assassini e degli affamatori elci popolo. Disarmo delle camicie nere : armamento del proletarialo. Instaurazione di un •Governo di operai e contadini. I Comitali operni e contadini saranno la base di que:1l9 Governo e della dittatura della classe lavoratrice. E ora commemorate pure Giacomo l'vlatteot ti, ma ricordatevi che il grido lancialo dalla madre del Martire è diventalo ailche il grido cli millioni di lavoratori : " Assassini ! Assa,1,sini ! ». ìbliotecaGiro Bianco

r I - i -18Gli sviluppi d.eUa crisi italiana I comunisli non potevano resLtingcre_ l'e~ame c_lclla crisi sociale, acuitasi in Itali-a dopo l'assassmw ll/1alleoll1. _ad bna ( 1ucstione morale limJ.tata alla persona del Duce. Per e.ss_1 1con,. flitto è più profondo e si innesta pedetta.menle nella crisi del~1 sociétà borghese, d1e ha scgulio la guerra : da questa_ atmli~1 ne derivano coerentemente tutto l'attegiamento- d1 1rr1duc1b1le avversi011e mantenuto dui comw1isti nei riguardi dei borghesi ~nM-fascisti e la campagna per i c0mUati prnletari. II discorso del compagno Ruggero Griec.o compendia magnificamente tutta la critica comunista e I.a soluzione per la quale essi fortemente combattono. PRESIDEN:1.'E. - Ha facolta di pal'lare l'onoNV-ole' G.rieco. G,RIECO. Il prngetto .ct:ilegge elettorale 1 che viene oggi: in discussione, è il riassunto ecl è il tentativo inteso a v0lgere verso un determinato alveo lo sforz-odel-l'asitaa,zione. La legge elettorale è la espressione pa:rlamentare di questa situazione, la quale è ra,ppresentata realmente da tutta una serie di compressioni p0liziesche, ohe vofl'ebbero togliere ogni voce al pmletaria-to.. Noi profittiamo di questa occasione per porre tutta la questione nel suo complesso e tirarne le conse.guenze· per cio' che riguarda i compiti e i doveri ùeJ-laclasse lavoratrice e la posizione cli questa nei confronli dei vari partiti e aggruppamenti della borghesia, cioè de'1la stessa borghesia. ' Noi vediamo confermale, nell'anno 1925, le previsioni che in cento occasioni, dinanzi alle masse, facemmo sugli aspetti della crisi della società borgl1csc i(aJiana e sugli sviluppi che qucs 1 .a crisi avrebbe preS€ntato ed aperti. Il caraHere dell epoca storica aHuale Noi affermiamo che 1'attuale epoca storica ha aperto il periodo della lotta decisiva tra le forze politiche che possiedono i rnezzi di produzione e di scambio e le .forze proletarie, desumendo_ questa constata.zione reale dall'esame del!'economia borghese dallo scoppio della guerta mondiale. La guerra mondiale ha affrettato le condizioni di sviluppo de-ll'economia caipitalista ed Jia, perdo', accelerato il processo riYoluzionario, dal quale dovrà inevitabilmente uscire vittorioso il pmleta.riato. Non è possibile analizzare questa crisi restando fermi nella. considerazione della situazione italiana. La. interdipendenza dei rapporti tra il capita1ismo dei diversi paesi (rapporti di soggezione ora, ed ora di predominio) è un prodotto gigantesco e mostr-uoso della creazione dell'imperialismo 1Biblioteca Giho Bianco

-19cc:onomico nc'J quale % Naizioni capitalisli~he sono trascinale ,o come .prota,goniste o con ra9portt d1 d·1pcndenza. Una -pol,t1ca autonoma è cons~nlita appena ai paesi credi.tori ed accumulatori della i-icchezza ai quali - peraltro - il pericolo della ricchezza fa pre- ,,·edere prossimo l'aprirsi di spaventevoli crisi. E cosi mentre )a spinta rivoluzionaria delle classi lavoratrici tende a sta~ilire un fronte ·di lotta internazionale, la necessità cli cliJesa dellla borgh.e&-ia, al di <>Opradei confotti .che sorgono dalla natura' s'tessa ·dei rapporti economici capitàlistici, tr:a .gruppi ed interessi 'borghesi, Tende inevitabile lo stabilirsi· di un fronte internazional~ di lolla contro il pericolo della rivoluzione 1pr.oletaria, Ma mentre il irorrte proletario si fa ogni gior.no più ampio e solido (e le i,ersecu:ziani delle .borghesie lo educano alla resistenza ed ana lotta), ii ironte ·capitalistioo ha in sè le ragioni della .sua debolezza e del sno djsfacimento. I prq.blemi Ml 1iagamenlo dei debìti di guerra, i ·problemi ,dellu produzione e della ·vendita clei prndotti, i problemi delle materie ,,rime e dei mercati, fanno sorgere nuovi e gravi problemi che si aggrovigliano " si intersecano aprendq contraddiizioni e.conomiche e contrasti politici prc,f,,mli fra le varie Nazioni capitalistiche·, alla risoluzione dei qirnli problemi sono vani tentativi l'e periodiche conferenze e Jr. ·sottoscrizione di piani e di patti Jinanaìar.i o cli amicizia. l conflitti tra gli Stati borghesi trovano apparenti e 1temporanee -soluzioni;equiV:alen'.li a temporeg.giamenfi ed a nin.vii. In reallà essi si aggravano, e le crisi dei salari, dei viveri, deJJa disoccupazione, dimos_trano -che quei tentativi .sono compiuti Blilla pe.!le·delle classi po vere, degli operai e dei contadini., ,i -qua.- li vednno prospettar-si i giorni della fame quanto non furono gia colti dffi tormenti ·della ,fmne o ~1011 •ne morirono. ' 'Lo stesso pia:no ,[lawes, il quale puo' mppresentar-e un -inge- - gnoso metodo trovato 1daJ capitalismo per. asffo~gettare la ,Germania ol capitalismo Anglo-Sassone. perché evita anche la presenza della guardia ,di colo1·e dinanzi alle case ,degli operai tedeschi, che offeni:le il ·puritanismo ipocrita degli affamatori di Londra e di •New ~ork ; 1la stesso piano Dawes, decantato ed osannato, significa -un ,conflitto franco-anglo-germanico a brevissima scadenza. Il proletariato tedesco dovrà lavorare dieci ore, dodici ore al giorno ·per •permettere Iii Governo dei suoi padroni d:i soddisfare il pagamento delle quote 'annuali del piano Dawes .. Ma, per ,pa:gare, 1 la Get'mania dQ.vrà -vcn-Oere, e ,per v,enderc dovt'.à conquistare i mercati, e per conquistare i mercati •davrà stabilire prew:i Ili ·concorrenza sui •suoi ·prodotti. 'Ma -la •concor- •renza ,tovnà essere fatta •particolarmente ai danni d-ell'Inghilterra, -oioè a danno ,degli -0peraj inglesi. Ques-to meraviglioso tentativo -<ii sistemazione •del conflitto capitalistico tedescò - intesista - nmevicano, -è un raffinato ,espediente per strangolare il prole-tarlalo tedesco ·e •metterlo contro il prsletariato inglese. Il prolclariat-0 italiano saluta il forte ed eroico proletariato della 1G-01·mania, l'es·ercito di Carlo Liebknecht e <ii Rosa Luxemhurg, 1uccisi sei anni-or sono duj servitori della borghesia tedesca, cd augurn loro ,di vincere per lacerare il piane; 'Dawes e lutti i · BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==