- 29 - che nell'esercizio delle sue funzioni non fece elle eseguire ordini. < Non si muove foglia che Dio non voglia» sarebbe stata la conclusione della sua difesa. Una tale tesi difensiva rispecchia probabilmente, nella maniera la più esatta, i rapporti in-- tercorsi fra la « Ceka » e il governo, e fra, Rossi e· Mussolini. Se quindi Rossi non l'ha già adottata, è probabile che finirà per adottarla, non appena abbia la sensazione precisa che la potenza di Mussolini non lo preserva dall'ergastolo e che non è prudente riporre eccessiva fiducia in una secop.da ondata la. quale spalanchi le porte ai detenuti di Regina Coeli.. Che nelle alte sfere del fascismo si sia inquieti su quello che può dire, o che ha detto, il Rossi, è provato dal contegno della stampa ufficiosa e dal disgraziato intervento dell'on. Farinacci nella polemica. Il ras di Cremona occupa, nel fascismo, la posizione che alcuni dei più rumorosi estremisti e dei più solenni imbecilli occupano nel movimento so-· cialista. Ne è una edizione riveduta ed enormemente aggravata,. Egli ha, come tutti gli estremisti, una. galleria pronta ad applaudirlo, qualunque sia l'impresa in cui si imbarca. Però il gesto che ha compiuto - subito dopo un colloquio con Mussolini - offrendosi come difensore del Dumini e come accusatore del Rossi, era, di troppo superiore alla sua taglia e lo ha coperto di ridicolo. Quello che egli ha fatto vivere per quarant'otto ore, è stato un brutto, romanzo da appendice. Si trattava nientemeno di stabilire che Rossi aveva· tradito Mussolini, che il delitto Matteotti_ faceva parte di un diabolico piano concertato d'accordo con le opposizioni, per rovesciare Mussolini e mettere al suo posto Rossi. La favola - scema e grottesca - avrebbe fatto ridere tutta l'Italia, se di ridere fosse il tempo. A darle verosimiglianza il ras di Cremona asseriva di poter pro- . vare come il Rossi avesse avuto a Parigi contatti obliqui con Luigi Campolonghi - il giornalista che lasciò il Secolo quando l'ex giornale democratico fu< venduto al fascismo - e con Alceste De Ambris -· l'ex segretario di D'Annunzio -a Fiume che conduce a Parigi una vivace campagna contro il fascismo. Naturalmente fu smentito in pieno, come fu smentito· che nel periodo della latitanza il Rossi avesse rap-- Biblioteca Gino Bianco
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