- 25 - si flagella il proletariato, si calpesta la libertà, si ricaccia l'Italia nella buia notte del medioevo. In qualsiasi paese civile, di fronte alle schiaccianti responsabilità del regime, il gowirno sarebbe stato travolto. Il più elementare senso di dignità umana avrebbe imposto a Mussolini il dovere di dimettersi. Quand'anche egli fosse stato totalmente estraneo all'azione della « Ceka del Viminale»; quand'anche coi suoi discorsi, la sua apologia della violenza, il disprezzo degli avversari posti fuori legge con un frasario da Pelliross~, egli non avesse pre- . parato l'ambiente in cui doveva forzatamente maturare l'idea del delitto; per il solo fatto che nel delitto erano implicati alcuni fra i più .alti funzionari, il governo doveva dimettersi dimostrando cosi che esso poteva essere stato ingannato e tradito, ma non era complice e non temeva la luce. · Ma pare che questa sensibilità da galantuomini, sia totalmente ignota a Palazzo Chigi. Senonchè ben .altre erano e sono le responsabilità del governo e segnatamente del suo capo. Non solo egli ha la responsabilità di avere incuorate tutte le · violenze, offerto una giustificazione patriottica a tutti i delitti, giustificata la viltà di imprese brigantesche come le stragi di Torino e di Spezia; non ,solo egli ha tollerato che nelle più alte gerarchie del partito e della milizia stessero uomini cresciuti in fama esclusivamente per le loro imprese criminose; non solo egli ha preventivamente offerto ai delinquenti in camicia nera l'alibi del frn nazionale, .con la sç,andalosa amnistia del 1922; ma capo del governo e capo del fascismo, ministro dell'Interno oltre che Presidente del Consiglio, egli è direttamente responsabile di ciò che avveniva nel suo ufficio-stampa, covo della « Ceka ». L'istruttorià Matteotti è appena cominciata, niuno sa a quale punto si arresterà, ma se l'istruttoria ed il processo presumibilmente non andranno oltre le responsabilità finora accertate, è però una illusione credere che a quel punto sarà soffocato l'affare. · Il vero processo Matteotti si discuterà non in un'aula di Assisi, ma davanti all'Alta Corte di Giustizia quando vi' compariranno Mussolini ed i suoi BibliotecaGino Bianco
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