Giuseppe Emanuele Modigliani - L'assassinio di Giacomo Matteotti

una illegalità perenta e disastrosa. Non c1 sia più che chiarezza e giustizia. Ed il regno del diritto sia stabilito più fermamente che mai". Alla Camera le opposizioni - tutte le opposizioni compreso lo stesso Giolitti - non avevano voluto assistere il 13 giugno alla profanazione dell'assassinato, commemorato dall'assassino; e, nell'assenza delle opposizioni, la Camera di sorpresa aveva preso le vacanze. Al Senato - dodici giorni non erano passati invano per il successo della commedia - ci furono persino degli applausi. Dopo i quali anche il Senato si prorogò. Non senza la giusta ricompensa di apprendere, appena quattro giorni dopo, che davvero "la giustizia faceva il suo corso" dato che fra il 24 e il 28 erano stati arrestati a Milano (e questa volta sul serio) tanto Volpi che gli altri esecutori materiali. E con loro anche Marinelli. Ma è tempo di dire che, nonostante tutta l'influenza fuorviatrice che questa commedia dall'alto esercitò sulle manifestazioni dell'opinione pubblica, queste manifestazioni continuarono ad essere insistenti_ e generali, anche se mancò loro, e non per poco, la giusta mira ed il bersaglio più indicato. Già il I 2 giugno si vide a Roma tutto un accorrere di gente verso l'ospedale di S. Giovanni ove si era detto che si attendeva l'arrivo di Matteotti solamente ferito. Ma il 13 la commemorazione dell'assassinato, fatta alla Camera dall'assassino, tolse ogni dubbio sull'evento e dette !'aire alle manifestazioni più precisamente dirette ad esigere che i responsabili fossero individuati e colpiti. E poichè non era stato ancora reso esecutivo il decreto del luglio 1923 che prevedeva l'istituzione della censura, la stampa concorse quasi senza eccezioni; in tutta Italia, a tener viva l'agitazione. Senonchè nel frattempo, anche i fascisti non se ne stavano e tenevano testa, in conformità di una circolare del 15 giugno firmata dallo stesso Mussolini (vedi in "La Terreur Fasciste", pag. 234), con la quale si ordinava ai prefetti delle 12 provincie dove il fascismo era più forte, "di promuovere tutte le possibili proteste contro lo sfruttamento dell'assassinio Matteotti" e di riaffermare la propria fiducia nel governo e nel fascismo. E subito corse sangue. Tra l'altro, a Milano, i! 27 giugno, fu massacrato a colpi di manganello il tramviere Oldani reo di non aver approvato l'assassinio del 10 giugno; e quando a Milano un corteo imponentissimo rese all'Oldani le ultime onoranze non mancarono fascisti che tentarono, anche se a loro spese, di impedire la manifestazione. Ciò non tolse però che le precisioni e la documentazione di cui abbiamo già fatto parola, continuassero ad essere ignorate da tutti, ad eccezione, come vedremo in seguito, di pochi "iniziati"; e così continuò a mancare all'opinione pubblica la responsabilità di "quel piglia su" dinamico e giustiziere, di cui certi critici deploreranno la mancata esplosione, così come svaluteranno più tardi la sola cosa efficace che 17 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==