Giuseppe Emanuele Modigliani - L'assassinio di Giacomo Matteotti

coraggioso) prevalse invece fra i convenuti la decisione di non far nulla - almeno allora - per salvare gli esecutori materiali, ormai identificati. Decisione vile che Mussolini accettò, e tradusse in atto sin dal giorno successivo quando alla Camera, rispondendo ad una interrogazione del deputato socialista Gonzales, dichiarò che il delitto "non poteva non sollevare l'indignazione del Governo (sic!) e del Parlamento" e precisò anzi: "io stesso ho dato ordini perentori perchè le ricerche fossero intensificate a Roma, fuori di Roma e alle stazioni di confine". Ove non si sa che cosa ammirare di più, ~e quell"'intensificate", evidentemente bugiardo, o quel "fuori di Roma" buttato là per depistare, o quell'imprudentissimo "stazioni di confine" inteso anch'esso a depistare, ma suggerito, è chiaro, dal ricordo dell'altro piano di assassinio da compier"si in ferrovia. La sindrome fenomenica ·è ormai perfetta: feroce e triviale prima del misfatto; triviale e vile subito dopo, appena la paura lo assale! Ma dategli tempo di reagire allo smarrimento: ed eccolo commediante perfetto. Come sempre, quando riesce a controllarsi. La moglie - la vedova ormai! - di Giacomo Matteotti si reca alla Camera nel pomeriggio di giovedì 12 giugno, per cercare conforto alla propria angoscia. I compagni la dissuadono dall'andare ... dall'assassino, e già la disgraziatissima se ne torna verso casa; ma Mussolini la fa raggiungere da uno qualunque dei suoi, la riceve, la conforta, ed a Lei che gli dice: "Rendetemelo vivo o morto", osa rispondere: - e ben sa di mentire! - "Spero di rendervelo vivo!" Nel frattempo però Mussolini ha dato gli ordini perchè, dalla Maremma toscana, le camicie nere di laggiù, le "squadracce" rinomate per la loro ferocia, vengano a Roma. E queste sfileranno, già la mattina del venerdì 13 giugno, sotto le finestre della casa che era stata quella dell'assassinato e dove la sua famiglia abitava. E sfileranno coi pugnali sguainati e branditi, cantando questo distico infame: "Colla carne di Matteotti ci faremo i salsicciotti". L'esecuzione AH, quanto meglio immaginato - quanto satanicamente immaginato - il piano di assassinio che avrebbe dovuto fare sparire Matteotti nel corso di un viaggio a Vienna. Come già fu detto il piano era stato ideato fin dal 31 maggio (all'indomani della eroica requi!itoria pronunziata da Matteotti alla Camera) e per la cui esecuzione, la segreteria del P. N. F. - cioè Marinelli ·- ordinò al direttore delle carceri di Napoli di liberare quel tal croato che avrebbe dovuto "viaggiare" insieme a Matteotti. Ma Matteotti aveva dovuto rinunziare ad andare a 10 BibliotecaGino Bianco ..

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