anche semplicemente scorrere i fascicoli dell'istruttoria (una copi.a se ne trova alla London School of Economie and Politica! Science) sa precisamente quanto Volpi e Poveromo dissero fra compagni di sbornia e di male gesta, a conferma delle responsabilità "presidenziali". L'organizzatore effettivo Sì, organizzatore effettivo del delitto, più che semplice mandante, è stato Mussolini. Da Mussolini infatti era stata predisposta e già utilizzata per una serie di "alte opere" del genere la "banda" di Dumini; e da Mussolini fu subito ordinato (nella sconcia maniera già indicata) che Dumini entrasse in azione. Quasi contemporaneamente, il 4 giugno 1924, veniva lanciata una precisa parola d'ordine affinchè la stampa fascista "reagisse" contro le provocazioni culminate nel discorso di Matteotti. Con questo di più direttamente preordinato all'esecuzione del delitto: che, subito d~po il discorso Matteotti del 30 maggio, si fece arrivare a Roma un tale Otto Thierschwald cui si affidava l'incarico di pedinare Matteotti. Questo figuro era stato liberato ad hoc dal carcere di Napoli ed aveva ricevuto dal direttore del carcere duecento lire che Marinelli cassiere deì P. N. F. aveva rimesse per spese di viaggio! Cosicchè, punto per punto, è accertata la diretta partecipazione di "lui" alla effettiva preparazione del delitto. Concreta e preveggente preparazione dtll'assassinio: dato che quel tale Thierschwald non era stato scèlto a caso nella sua qualità di croato. A Palazzo Chigi si sapeva infatti che Matteotti avrebbe dovuto recarsi ad un congresso internazionale a Vienna, cd in tale eventualità il figuro croato sarebbe stato un ottimo ausiliare per la soppressione·, durante il viaggio, dell'odiato segretario del Partito Socialista Unitario. Le aveva pensate tutte, il "duce" del delitto. E non fu certo colpa sua se, rinviato all'ultimo momento il congresso di Vienna, il delitto dovette essere eseguito in quella tale automobile, anzichè sotto un qualunque "tunnel" ferroviario, un po' prima o un po' dopo la frontiera, secondo le indicazioni del figuro prescelto in ragione delle sue cognizioni della lingua, dei luoghi e delle possibilità ferroviarie.* Ma quando il piano "ferroviario" sarà fallito, subito sarà immaginato il ratto in automobile. E l'automobile verrà prestata da Filippo Filippelli, direttore del giornale romano "Corriere d'Italia", il quale nulla poteva rifiutare a Mussolini nè a chi gli si presentò a suo nome: fosse Dumini o fosse Rossi. (Ma più probabilmente Rossi, considerato * Ma giustizia va resa anche ai "figuri". Alla vigilia dell'assassinio (la domenica e il luncdl) Thierschwald fece il possibile per dare l'allarme a Matteotti e non ci riesci anche perchè Matteotti non teneva conto degli allarmi, a dar retta ai quali - diceva - si rischia di non far nulla. 8 BibliotecaGino Bianco
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