Il processo Matteotti alle Assise di Chieti : l'arringa di Roberto Farinacci

25 inconvenienti. c1 Infatti l'esperienza ammaestra, che la giustizia si è trovata a disagio nella applicazione del Codice nel 1859, ogni qualvolta l'azione delittuosa non era stata l'effetto di un istantaneo prorompere dell'ira contro una ingiuria ricevuta, ma invece la conseguenza di una grave offesa altra volta e forse anche da lungo tempo patita, la quale, continuamente assediando cd incitando l'animo esulcerato, o più viva rappresentandosi alla mente in un dato momento, aveva determinato improvvisamente al delitto u. 11 Non poteva dirsi in tal caso che vi fosse stato impeto d'ira, giacchè è carattere cli questa il seguire immediatamente all'ingiuria; e l'accordare le sole circostanze attenuanti generiche, sarebbe stato troppo 1icve beneficio di fronte a11a gravità cle1 caso: cosicchè i giurati risolvevano la questione ammettendo la forza irresistibile n. Come vedete, cittadini giurati, i trattatisti tutti, giustificano, con l'impeto d'ira e intenso dolore, l'azione svolta da costoro. E' intenso dolore, precisamente, o Procuratore Generale, quello che voi avete chiamata rabbia politica. Cosa avvenne 11c1l'automobile? Quello che avvenne nell'automobile solo ldc\io lo potrà sapere. La tesi del rappresentante della legge, che è la meno credibile, dice che qualcuno abbia colpito col pugnale l'uomo che reagiva. l\latteotti fisicamente non ha mai reagito, neppure quando venne altra volta sequestrato dai fascisti del Polesine. l\Ja è più veritiera la nostra tesi: preso dal timore, stretto dalle domande di chi era dentro l'automobile, sotto le pressioni energiche di chi vo1eva fargli confessare le relazioni che i11tcrcorrcva110 fra lui ccl i suoi compagni coi fuorusciti assassini di Francia, qualche cosa ha dovuto ammettere, ciò che avrà indubbiamente indotto uno dei suoi avversari, in un momento d'ira, in un momento di forza irresistibile, in un momento di perturbazione mentale, a colpirlo con qualche pugno al torace che produsse l'emottisi e fatalmente la morte. Sì, signori giurati, fatalmente la morte. Perchè nessuno di costoro, se colpevoli li riterrete, e l'ha riconosciuto lo stesso rappresentante cle1la legge, per il modo con cui venne ordito il sequestro, aveva intcnz.ione di uccidere. Fatalmente, signori giurati, pcrchè quel pugno trovò in iiatteotti l'uomo mi11gherli110, come lo blioteca Gino Bianco

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