Il processo Matteotti alle Assise di Chieti : l'arringa di Roberto Farinacci

22 lavoro più bestiale i suoi contadini. Il Partito socialista al grid,, ,1i u Viva Lenin " ave\'a sostenuto la ripartizione delle terre, e allora il conte Pellà, fervente patriota e nobile figura del Polesine, incomincia a spezzettare le sue terre ed assegnarle ai suoi contadini; Matteotti, per il timore cli doverne imitare l'esempio, obbliga i contadini a rinunziare ad una delle loro più grandi conquiste. Conseguentemente l'on. Soglia, pure deputato socialista del Polesine, dovette riconoscere che il Pellà era amico del proletariato, e che l\Iatteotti era lo sfruttatore cd il traditore dei lavoratori. !Ila la sua azione non si limitò a11a provincia di Rovigo. Egli non mancò, in tutte le riunioni, attraverso articoli cli giornali, attraverso riviste e discorsi, di combattere con armi sleali e provocatrici gli uomini del regime e del nostro Partito. Era il calunniatore, il diffamatore freddo e sistematico. Partecipò a congressi internazionali per agire contro il proprio Paese e mettersi al servizio dello straniero. Nell'aprile del 1924, signori giurati, dico aprile ciel 1924, al Congresso socialista belga, riuscì a riscuotere dai rappresentanti elci partiti socialisti cli Francia, Inghilterra, Polonia e Russia, le più calorose accoglienze per gli attacchi mossi all'Italia fascista. Pubblicò un opuscolo dove aveva elencato le pilì spudorate menzogne, per far sapere all'estero eh~ i1 primo anno de1 Governo fascista, fu un anno di terrore e cli distruzione. Questo opuscolo venne tradotto e diffuso con tm manifesto in .:ui il Fascismo era rappresentato in un pugno che stringe un pugnale grondante di sangue. Lo ha eletto anche 1'011. Cassine11i, che egli era l'avversario nostro più accanito e si era reso il più antipatico uomo di parte. Quando egli alla Camera, ad una interrogazione dell'on. Feder- ;,.oni per 1'attcntato fatto all'on. Grandi nel bolognese, esclamava ripetutamente: u E' un fascista! Il, voleva ben intendere che i fascisti 11011 avevano diritto di vita. E quando al Congresso del settembre 1922 a Roma, verso i massimalisti che dubitavano della sua fede e della sua azione, decisamente rispose: ((Vili, vili siete voi, perchè nessuno di voi ha saputo uccidere .:\Iussolini ! n, disgustò gli stessi compagni di fede. Biblioteca Gino Bianco

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