2l ci, dichiarando che il partito socialista si sarebbe infischiato se avessero vinto i nemici. Fu per questo condannato. Riformato la prima volta, venne poi dichiarato abile ed internato prima a Firenze poi a Messina per la sua propaganda sovversiva. Congedatosi, il ì\'Iatteotti, nel disagio del dopo guerra, ebbe campo di mietere molti allori rivolnzionari, dirigendo la rivolta per il caro viveri, nella primavera. Ai suoi capi dava istruzioni rivolu- , zionarie e cioè, in caso di sommossa, si dovevano tagliare le comunicazioni ferroviarie, telefoniche e telegrafiche, si dovevano occupare i Municipi e le Prefetture, presidiare con le anni i paesi. Ai contadini diceva: << Vendete il grano e comprate le rivoltelle )J. Durante la campagna sovversiva del 'r9 diresse il movimento. A tutti gli oratori non del suo partito fu proibito di parlare. Colle minaccie e colle violenze si assicurò la elezione a deputato. Nel 1920, quando tutto era nelle sue mani, sezioni del partito, amministrazioni pubbliche, leghe e cooperative, si verificarono le più assurde coercizioni contro i datori di lavoro. Gli incendi dei casolari si succedevano spaventosamente. Il sequestro delle persone era all'ordine del giorno. A Badia Polesine, si assediò il Sindaco in Municipio; ad Occhiobello, a Portotolle, a Contarina si pretesero somme dagli agricoltori. Diresse il giornale (< La .LoUa n da lui fondato sul quale versò tutte le più triviali ingiurie contro gli avversari. D'Annunzio venne qualificato per uno sfruttatore di donne; Mussolini per il peggiore dei delinquenti; i legionari, degli assassini di mestiere; i fascisti, criminali al servizio degli agrari. Dalle colonne di questo giornale diresse pure la lotta amministrativa, difendendo le più gravi violenze . che si verificavano in provincia. Nelle sezioni socialiste, ve lo hanno detto i testi, signori giurati, venivano, sotto la sua direzione, organizzati e presidiati gli agguati coutro i fascisti. Numerosi giovani, appartenenti alle migliori famiglie del Polesiue, vennero barbaramente assassinati. Egli non fu mai un socialista sincero. Organizzava gli scioperi nelle aziende agricole altrui, ma teneva in ischiavitù e obbligava al blioteca Gino Bianco
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