Il processo Matteotti alle Assise di Chieti : l'arringa di Roberto Farinacci

Anche le impronte digitali che sono state trovate sui vetri dell'automobile non vengono menomamente a spostare la posizione giuridica del Dumini. Questi ha detto con molta chiarezza che quando i compagni dal di dentro lo avvertirono che Matteotti stava male, egli fermò l'automobile e adagiò il segretario del Partito socialista, sul divano della macchina. Poi, come si accorse che il ì\fatteotti era morto e decise di seppellirlo alla Quartarella, fn lui che tolse dalla macchina il cadavere. Durante queste operazioni è bene evidente che cgJi abbia qualche volta appoggiate le mani sui vetri. All'infuori di questo non vi è altro indizio e nessuno ha saputo dare il minimo connotato che potesse far ritenere il Dumini fra coloro che entrarono nell'interno della macchina assieme al Matteotti. Nell'ora e nel luogo in cui avvenne il ral,>imento si trovavano presenti diverse persone, ma 11essu110ha riconosciuto qualcuno degli imputati. Il Procuratore Generale durante l 'cscussione dei testi ebbe a mettere in dubbio che il De Leo e il Frattaroli non avessero riconosciuto nessuno. State tranquillo, o valoroso rappresentante della legge, che, nel giugno r924, se quei due testi li avessero riconosciuti, lo avrebbero dichiarato senza preoccupazioni. Erano giorni tristi, in cui l'episodio, malvagiamente sfruttato, aveva eccitato una parte de11a Nazione contro il Fascismo e tutti andavano a gara per essere i nostri accusatori. Si dava ad intendere, dalla stampa di opposizione, che il re• gime stava per capitolare e perfino i vili erano divenuti coraggiosi.. Anche molti fascisti, entrati certamente per opportunità nelle nostre file, si toglievano il distintivo e s'adoperavano in tutti i modi per fat dimenticare i contatti, ormai pc:ricolosi, avuti con noi. Fu allora, giudici popolari, quando molti avvocati rinunciavano a difendere costoro, quando le dame, per ipotecarsi la benevolenza dei vincitori del domani, si recavano con ostentazione a portare fiori al Lungotevere Arnaldo da Brescia, quando i nove decimi dei giornali annunciavano che si mirava a colpire 11011 gli imputr.ti, ma il Partito ed il Governo, fu allora che assunsi risolutamente, in segno di legittima reazione, la difesa di questo processo. Biblioteca Gino Bianco

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