Il processo Matteotti alle Assise di Chieti : l'arringa di Roberto Farinacci

seppe11ire l'attuale regime, nulla è risultato al dibattimento, dopo che circa cinquanta testimoni d'accusa sono stati sentiti. Per lunghi mesi si è parlato di responsabilità gravi che avrebbero compromesso gli uomini del partito e gli uomini del regime. Ebbene, cosa è risultato, o signori giuc1ti, da questo dibattimento, dopo l'esame cli tutti i testimoni indicati dall'accusa? Nulla di nulla che sia serio, preciso, fondato: e qualche vago indizio a carico di qualche imputato. La di fesa lo ha distrutto in pieno. Se questo processo fosse stato trattato alla stregua di tutti gli altri processi svoltisi davanti alle Assise del Regno, forse oggi nessuno di questi imputati, per insufficenza di prove, si troverebbe davanti ai giurati di Chieti e nemmeno si sarebbero mossi da ogni parte d'Italia e dall'estero i corrispondenti e gl'inviati speciali della stampa. Nel giugno del 1924 il Fascismo era vittorioso in ogni campo e una maggioranza di quattro milioni di voti aveva conquistato al Fascismo la Camera dei deputati e la fortissima maggioranza delle amministrazioni comunali e provinciali. Tutte le organizzazioni sovversive erano state distrutte; la parte sana del proletariato ordinata nelle nostre amministrazioni e nei nostri organi sindacali; l'industria, il commercio, il lavoro, la finanza vigorosi, floridi, sicuri. Nel giugno del 1924 il nostro Duce, il Capo del Governo, ottenne un grande successo alla Camera con uno dei suoi memorabili discorsi che mise le opposizioni con le spalle al muro e le costrinse a scegliere: o l'opposizione in buona fede attraverso la critica collaboratrice, o l'opposizione in mala fede attraverso il sabotaggio e la ribellione. << Abbiamo il dovere ed il diritto - disse l'on. ì\Iussolini in quel discorso, rivolto agli avversari - di disperdere le ceneri dei vostri ed anche dei nostri rancori, per uutrire con la linfa potente nel corso degli anni e dei secoli, il corpo augusto cd intangibile della Patria i,. Ma ai nostri avversari, che da lungo tempo andavano congiurando contro lo Stato, non parve vero di impadronirsi di un cadavere e farne scempio per lunghi e lunghi mesi. Le opposizioni vollero costituire il fronte nnico contro il Fascismo e trarre vendetta del1a loro Biblioteca Gino Bianco

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