L'arringa di Roberto Farinacci Prima che il ciclo delle arringhe abbia termine con questa mia, sento il dovere di rinnovare a Voi Ecc.mo Prcsidcutc, l'espressione della nostra riconoscenza per il moclo veramente equanime e sereno con cui avete diretto la discussione di questo faticoso processo. Al valoroso rappresentante della lçgge rivolgo il mio saluto, che estendo a voi con profonda ammirazione, giudici popolari, che avete seguito con religiosa attenzione le diverse fasi elci dibattimento. Non parole vane di elogio per voi. Voglio dichiararvi soltanto, o giurati, che qualunque esso sia, il vostro verdetto sarà degno cli uomini italiani e sarà come la Nazione lo attende. E farete così perfetta giustizia. Dico la Nazione, pcrchè essa è ansiosa di liberarsi da questo episodio che, malvagiamente sfruttato, turbò per lunghi mesi la sua vita e servì ai nemici di fuori ed ai nemici di dentro per boicottare l'opera di redenzione e di restaurazione intrapresa con la nostra marcia rivoluzionaria, da cui ha inizio la nuova storia d'Italia. Ho notato con piacere che la stampa estera ha qui inviato i suoi rappresentanti. Essi testimonieranno di aver constatato che tutto il programma controrivoluzionario delle nostre opposizioni poggiava sopra un castello di carta. Lo avrà constatato il corrispondente dcll 'organo dei comunisti francesi, l'« H1w,a11itè n, che porterà in Francia l'eco più simpatica <lella ospitalità italiana e potrà dire così a tutto il sovversivismo francese, che IIOH vanno per nulla presi sul scrio i nostri fuorusciti che sperano nella loro triste vendetta, creando ancora calu1111iosclcggcndc sul delitto ~Iatteotti. Dirà in Francia il corrispondente dell'cc H11111a11itè 1> che delle accuse contenute nei famosi memoriali che dovevano - così si diceva - blioteca Gino Bianco
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