Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

'f,agliate le corde! -. ordi11a freddaJ,nentc l'ufficiale turco. I gend~rmi ubbidiscono: tagliano le corde, · poi spingono i11 piena corre11te le zattere che si sfa .. sciano e si aprono sotto i piedi dei fanciulli. .. Le l)J.adri, in preda al terr6re., .continuano ad urlare. Delle voci argentine e lame11tose chiamano aiuto: ma si spengono ben presto ... I,a corrente che ha separato le travi alle quali i fanciulli rimangono aggrappati, ne riporta quale-uno verso la 1·iva. I genda1'1mti li · respingono al I : _,.·:. tgo coi, fucili. I fanci,ulli tendono le piccole ma- 1 ni verso le loro madri, scivo]ano, sono inghiot- , titi. E, a poco a poco, sulla superficie dell'E11f rate, non rim.an:e più che qualche trave, che la eorrente trascina. ' . LE CONTRADEDEL TERRORE •~ t •- .- • : .. .• • , •• · ' ., I • . ., I Chi pe1·corre attualmente la desolata Armenia, ;;_on può a meno di fremere davanti alla terrifo can.te eloquenza dei suoi orizzonti infiniti di rovine, di devastazioni e di morte! Non una fronda, n.on una zo11a di terr'e.no, 1!-011 una roccia che non abbiano veduto sgozzare esseri umani o che non siano state lordate dal sangue sparso a tor1~enti. Non w1 corso d'acqua, fiume o torrente, che non abbia trascinato verso l'eterno oblio · -- 75 .- Biblioteca Gino Bianco

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