Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

f l Jl,JASSACRIDELL' A.RMBNIA . in un lasso di te1npo hrevissin10, ad essere deportata in distretti lontani, che si potevano raggiungere solta~to camminando, 110n giorni o settimane., ma mesi interi. A questi provvedimenti inumani si aggiunse, lo si è già visto, 18= confisca di tutte le proprietà, co11fisca che doveva trasformare il popolo più attivo, più lavo11 atore, più <lQ lto del! 'Oriente in un popolo di rnendicanti. In alcune città, colo1·0 che ne avevano i, -miezzi furono autorizzati a procu1·arsi - a prezz,o d'oro - vetture o bestie da soma; ;rna sen1pre, o quasi ~=cmp1·e, questi mezzi di trasporto .furono loro tolti, non appena furono usci ti ,dalla città. Di tutte le loro pi:oprietà 110n poterono conservare che quelle che portavano addosso. Or.a, siccome era stato proihitn ;tH~ pO(h)h1:r.ione :.nu;;uh·n~na di veli.· dere loto o acquistare da loTo qu.alsiasi cosa, tutto fu pe1·duto pe1· loro, e non poterono acquistare a k~una provvista, nè prima· di partire, nè lungo il loro spaventoso ,esilio. . Dappertutto il primo pl'ovvedi1ne11.to consistette nel separare le mogli dai mariti, nel portar via ai genitori i figli. Durante la strada, fin dal principio della partenza e persino prima della partenza stessa, le donne e le giovani più belle, soprattutto • quelle delle famiglie agiate, furono rapite, ..i:inchìuse in case particolari, e, sovente, in case pub~ hiiche. Biblioteca Gino Bianco

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