Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

l . r l1ENRY BARBI' occhi brillano ... eogghignano ... Le ·donne che hanno veduto morire i loro mariti, i loro padri, i loro figli, non sono ancora al tern1ine del loro marti1·.io ! Già i barbari hanno afferrato qualche fanciul- . lo e, trascinatolo fino alle roccie vicine, lo gettano in m.arè. Ora essi furiosamente privano le braccia materne dei bambini che stringono appassionatamente. Senza una' lagrima, alcune madri, strangolano e~se stesse le loro creature, per non abbandonarle ai maggiori tormenti; cui le sottoporrebbero i Turchi. Grida strazianti di terro1·e e di dolore, _ suppliche ardenti, clamori di follia e di agonia salgono al cielo! ... I fanciulli st1~etti gli uni agli altri, sono strappati alle loro ·madri, i carnefici li tengono per i p}edi, fracassano loro il cranio contro le roc .. cie (1), oppure afferrati.li con entrambe le _mani di un sol colpo spezzan~ loro le reni sulle proprìe ginocchia. « Pietà! Pietà! >> Le tigri hanno pietà? Dappertutto si svolgono scene spaventose, che l'immaginazione appena può concepire. In un angolo due Kurdi, ubhriachi di sangue, si· sono impadroniti ~ dello stesso fanciullo, e lo tengono afferrato l'uno • (l) Il Console degli Stati Uniti a Trebisonda ha denunciato, nel suo rapporto, questa eeu.·ie di atroeità inaudite: « ..• Si uccidevano, ha scritto, i fanciulli ~pezzando lor• il ,c1·.auio contro le roccie; gli uomini sono stati ma11aenalii . . , Biblioteca Gino 'Bianco

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