Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

HE.NRY BARBY dice un vecchio proverbio Armeno. Infatti, 14' efon• do di alte montagne, la solitaria roccia che la separa dal grande lago, dalle rive frastagliate da numerosi promontori, i villaggi, le chiese, i monasteri appiccicati sulle colline. circostanti, formano un meraviglioso insieme che sorprende e rapisce il viaggiatore. * * * Fra gli Armeni, nessuna città gode di una ri110" 1nar{za si;mil~ a quella di Van che, fin da tempi remoti, fu centro intellettuale, artistico e com1nerciale. L'influenza di questa città fondata, si dice, da Semrra~ide, di cui essa porta an.cora il nome, « ChamiraID: )), er~ dovuta soprattutto alla de~- sità della popolazione armena., il cui numero nella regione, prima dei ·massacri ordinati da Abdul-Ha- ,mìd e continuati poi dai l(urdi, si elevava a 200 mila. Nel 1914 Van pareva essersi rimesso. dai suoi ,·r-- centi disastri. Il valì, _ Tahsin pascià aveva ristabi .. ]ito l'ordine nel vilayeit e si mostrava equo con gli Armeni. Costantinopoli, finalmente, deferente alle • • rimostranze della Friancia, dell'Inghilterra e della Russia, aveva nominato due ispettori .generali con l 'i.ncarico di realizzare le riforme: degli ufficiali francesi, belgi e inglesi erano stati designati come ispettori della gendarmeria turca e un francese, il capitano Marassé,. aveva avuto il posto _di Van, dove si cattivò ben presto la simpatia generale. 106 ~ · Bibli0te a Gino Bianco ..

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