Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

• ) co gravissin1i danni. Jntanto, però, le n1t111izioni / iminuivano e i viveri, malgrado si fossero l.i1nj.., tate le razioni, stavano .per esaurirsi. I giorni e l,e lunghe notti si ·fecero piene d'a11:sia. . ~ .. I I t, •* ,.. ' ,, i.. • ·\, ~ f'fl. : ..,_ :.... \~ .. \ I ~~•: ~·., • *** Finalmente, la 1111.attina di una dornenich, dopo cinquantatre giorni · di resistenza, giunse, di tutta corsa e gr:ida11do n pieni polmoni, un osservatore: · - Una nave! ... Una nave da guerra si avvici11a ! Ha veduto i no'stri segnali e ci risponde! .... Era il Guichen, I.tave fra11cese. Mentre essa 1netteva un.a scialuppa in mare, parecchi rifugiati si gettavano a nuoto e I~ raggiu.n .. gevano. Il capitano chiese che gli fosse inviata una delegazione per fargli . conosce1·e la situa.z.io11e esatta deg]i ineorti. _Poi lanciò all'a~miraglio 11n messaggio per telegrafo senza fili e ben presto la Gi.ovan" na d'.L4rco apparve, seguita da tre navi da guerra francesi e da un incrociatore .inglese . L'imbarco dei superstiti,' esatta1nente 4.058, in1• piegò naturalmente un. certo te~npo,- ma, due gio:rni ~ dopo, essi erano in salv9 e -venivano sbarcati a Port ..Said. · ,. Biblioteca Gino Bi~nco· ,

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