Quaderni di cultura repubblicana

Rinunziò per protesta al provvedi torato e s i d iede a r iorganizzare le forze repubblicane. Nella circolare a sua firma che convocò il convegno istitut ivo della Consociazione repubblicana lombarda si legge: « La d isorganizzazione crescente nei par tit i della rappresentanza parlamentare; la manifesta impotenza di tutti i ministeri di Destra e di S inistra a portare r imedio al malessere economico e ad attuare quelle r iforme poli t iche che sono reclamate dalla parte più liberale del paese; la stanchezza e il mal· contento e la sfiducia che serpeggiano visibilissime nelle popolazioni - tutti questi s intomi di una situazione, tutt'altro che lusinghiera per l'attuale s is tema, rendono più che mai opportuna l'organizzazione della parte repubblicana, la quale sola può attuare nell'ammin istrazione dello Stato e nell'indirizzo della cosa pubblica quelle riforme veramente efficaci, che salvino il paese dal dissesto economico e dal morale avvilimento ». Un patriottismo serio, fondato su una concezione au· stera della vita. Sentiamo ancora le sue parole : « La severità dei cost!tmi e la sempl icità della vita sono condizioni indispensabil i per essere c scrbarsi indipendenti e liberi. Chi ha molti bisogni artificiali ed è costretto a rendersi ligio o debitore altrui per soddisfarl i, non sarà libero mai come vuoi esserlo un uomo dignitoso. Queste verità do. vrebbero essere considerate specialmente dai giovani repubblicani e dalle società democratiche aspirant i all'avvenire. Il quale è riservato a chi fa maggior i sacrifici, a chi ha minori bisogni, a chi sa meglio comandare a se stesso ed essere più utile altrui. Chi attende solo a migliorare le condizioni materiali, senza le corrispondenti virtù di abnegazione, di sacrificio, di attività, di tolleranza, farà poco ed incerto cammino » . 12

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