Quaderni di cultura repubblicana

zionario presso Iseo, riparò a Varese presso il conte Tullio Dandolo, visitò Rosmini a Stresa (• mi parve venerabilissimo con la semplicità nazarcna c con l'espressione di fortissimo ingegno •), e poi a Torino fu accolto dal Valerio nella redazione della Concordia, ma • Torino mi opprimeva con quella regolarità severa tra la caserma e il chiostro, dove tutto spirava tradizione di obbedienza c regolamento •. Qui egli fu sorpreso il t• marzo dalla notizia dell'insurrezione milanese, e con Pietro Cernuschi di Iseo corse a Milano, dove entrò combattendo nella terza giornata alla testa di una squadra di insorti: divenne redattore (dormiva sul pavimento di Palazzo Marino, sede del governo provvisorio) del giornale ufficiale 22 marzo diretto dal Tenca. Quindi a Bergamo fondò e diresse il trisettimanale democratico L'Unione, secondo le norme concordate a Milano con Mazzini, col quale si oppose inutilmente al decreto di fusione. Quando seppe della rotta sabauda a Somma Campa. gna, accorse a Brescia e fu nominato segretario del Comitato di difesa e spronò a prendere alle spalle gli austria· ci vittoriosi; ma la capitolazione di Milano tolse ogni speranza e il Rosa ne convenne col Mazzini incontrato a Lugano. Negativa fu anche la missione di Cattaneo a Parigi per aiuti francesi: • Conveniva •. scrisse il Rosa, • ritornare in patria a lavorare per l'avvenire •. E ci tornò, sotto la vigilanza speciale della polizia per aver partecipato alla insurrezione bergamasca del 1849, tanto da essere nuovamente arrestato c deferi to al tribunale militare di Brescia. Dopo la guerra del 1859 fu membro della giunta provvisoria bergamasca e fondò la prima cattedra ambulante eli agricoltura. Nominato provveditore agli studi dal ministro Mamiani, fu dal successore De Sanctis mandato 8

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