Quaderni di cultura repubblicana

Con il Bargnani decise di accorrere in Emilia alla prima · notizia dell'insurrezione del 1831, presto domata: fu in questo frangente che G. B. Cavallini di Iseo, già condannato per i moti del 1821, gli fece leggere segretamente la Lettera n Carlo Alberto di Mazzini e lo affiliò alla • Giovine Italia ». Egli ne ebbe una impressione profonda, la stessa certamente di tutti i giovani della sua generazione che si accostavano alla parola di Mazzini. Ne scrisse nell'Autobiografia: • Quel sccreto di cosa altissima, quella fiducia per affare gravissimo, quel piano progetto di tanto splendore, quello stile insolito, limpido, vibrato, tumultuante di Mazzini mi suscitarono le intime fibre, mi diedero quasi le vertigini, mi pareva essere rinato altro uomo ». Divenne emissario della « Giovine Italia • nella zona di Iseo, nel Bresciano, nel Bergamasco; andò a piedi fino a Milano per incontrarsi con i capi c ricevere i fascicol i della • Giovine Italia •, rinunciando per l'impegno patriottico ad ogni svago, ad ogni suggestione femminile. • Le sembrano ora queste a me pure cose da romanzo •, scrisse nell'Autobiografia, • m:~ pure sono vere ed allora mi seppero elevare a sensi nobili e generosi ». Nel 1833, scompaginate le file della congiura dalla reazione poliziesca, riparato in Svizzera il Cavallini, Rosa lo raggiunse da solo a piedi attraverso le Alpi e ne ebbe is t ruzioni e raccomandazioni per un Foresti, giovane apprendista di farmacia a Tavernola: ma questi svelò il contatto a un chierico compaesano che, impaurito dalla notificazione imperiale contro la • Giovine Italia •. confessò al rettore del Seminario: il Foresti fu arrestato e parlò. L'organizzazione iseana fu scompigliata; il Rosa, ammalato di vaiolo, fu colto ad Iseo, poi trasportato a Cassano d'Adda c infine a Milano, nell'orribile carcere comune di Santa Margherita. Il processo fu istruito da 5

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