LA SUA FUNZIONE FOLll'ICA L'austero c integrale mazzinianesimo di Quadrio, riaffermato nelle parole dettate per la sua tomba, a suggello della sua vita, ebbe, ai fini della conservazione di un partito r epubblicano, differenziato, in seguito, dai radicali e dai socialisti, una funzione politica, che è opportuno mettere in risalto a chiusura di questo volumetto. Tale funzione politica consistette nella rigorosa delimitazione dell'area ideologica e politica della parte repubblicana contro J s incretismo democratico garibaldino, condiviso da molti uomini della sinistra. Si assisteva ad un generico entusiasmo per tutto ciò che tendesse a rinnovare l'Italia e l'Europa, avendo di mira sopra ttutto la diminuzione del potere papale e degli arbitrii clericali: i consensi di molti democratici si distribuivano confusamente lungo un vasto arco di eventi , che andavano dalle più liber ali manifestazioni della politica di Vittorio Emanuele alla eroica difesa dei proletari nella Comune di Parigi. Quadrio fu l'uomo che, a costo di apparir dogmatico e freddo, indusse i repubblicani a meditare e r estringere questa generosa abbondanza di consensi, ad abbreviare l'arce delle loro simpatie , a considerar con maggiore controllo critico il numero degli obiettivi polemici, che non si potevan limitar e ai pre ti, al Vaticano c a qualche più opportunista min istro della monarchia. Quadrio diede perciò il via nel circoscrivere la piattaforma del vero e proprio part ito repubblicano, evitandogli di svanire nei vaghi contorni di una rumorosa corrente politica . Egli , dunque, in certo senso anticipò il motto boviano • Definirsi o sparire •. Se non s i tien conto di questa peculiare disposizione diffusa ai suoi tempi , che abbiamo chiamata sincretismo democratico, r iesce perfino difficile capire se le istanze da lui combattute emergessero alla sua destra o alla sua sinistra. In realtà quelle istanze erano il frutto di una stupefacente elasticità, di una congerie di entusiasmi progressisti, che si personificavano in Giuseppe Garibaldi. Egli era amico di Vittorio Emanuele II, ma simpatizzava per la Comune, per via del suo entusiasmo generoso ma confuso per tutto ciò che effe ttivamente contribuiva a scardinare un passato di staticità e di vergogne. !~O
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